È stata inviata un'interrogazione per sapere come si intende intervenire sui dipendenti pubblici che in orario di lavoro «provocano inefficienze e mettono in ridicolo la pubblica amministrazione»
BELLINZONA - 1'100 modifiche alle pagine di Wikipedia sarebbero state compiute per mezzo di computer intestati alla Repubblica e Cantone Ticino, quindi da funzionari pubblici in orario di lavoro. Come segnalato su Tio.ch/20 minuti. I deputati Boris Bignasca, Paolo Pamini, Gianmaria Frapolli vogliono sapere quanti sono i dipendenti pubblici che in orario di lavoro passano il tempo a «vandalizzare l’enciclopedia libera».
«Queste attività vandaliche danneggiano un’importante risorsa online che viene utilizzata ogni giorno da milioni di persone e denotano lo scarso senso civico di alcuni funzionari che dovrebbero servire lo Stato con impegno, serietà e fedeltà: invece c’è chi non ha meglio da fare. In tempi di crisi economica e di disoccupazione, è inaccettabile che nell’amministrazione pubblica vi siano dei funzionari fannulloni che, sentendosi intoccabili, in totale disprezzo per i cittadini che pagano loro lo stipendio, si permettano di bighellonare su internet per attività che esulano dalle loro mansioni: provocano inefficienze e mettono in ridicolo l’intera pubblica amministrazione, composta in grande maggioranza da dipendenti onesti che lavorano con impegno».
I deputati chiedono quindi al Consiglio di Stato se i funzionari in questione sono stati individuati e se sono state comminate delle sanzioni disciplinari nei loro confronti. Ci si interroga sulle misure da adottate per impedire ai funzionari di passare il loro tempo a modificare e/o vandalizzare le pagine di Wikipedia.
Viene poi chiesto un rapporto su quante sono state le ore passate dai funzionari su siti internet non legati al loro lavoro nel 2015. E in merito agli anni passati viene chiesto quante e quali sanzioni disciplinari sono state emesse nei confronti dei funzionari pubblici per abusi legati all’utilizzo di internet sul posto di lavoro.
Date queste premesso viene poi chiesto quanto è costata al Cantone, in termini di ore sprecate e produttività perduta, l’inattività di questi funzionari. «Come mai ci sono dei funzionari sotto occupati che trovano il tempo per stare su internet per scopi privati?».