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LUGANO«No al Gottardo, Sì alle derrate alimentari»

08.02.16 - 09:55
L'Associazione consumatrici e conusumatori della Svizzera italiana ha preso posizione su 2 dei 4 temi in votazione federale il prossimo 28 febbraio
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«No al Gottardo, Sì alle derrate alimentari»
L'Associazione consumatrici e conusumatori della Svizzera italiana ha preso posizione su 2 dei 4 temi in votazione federale il prossimo 28 febbraio

LUGANO - L’ACSI - Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana - ha preso posizione su 2 dei 4 temi in votazione federale il prossimo 28 febbraio. «Ci opponiamo al raddoppio del Gottardo e sostieniamo l’iniziativa contro la speculazione sulle derrate alimentari». L’ACSI ha invece deciso di rinunciare a dare indicazioni di voto sugli orari di apertura dei negozi.

No al Gottardo - L’ACSI ha deciso di opporsi al secondo tubo del Gottardo già al momento del lancio del referendum. «Una posizione motivata - specifica l'ACSI in un comunicato diramato oggi - sia da preoccupazioni ambientali e di tutela della salute dei cittadini che di carattere finanziario».

Gli statuti dell’ACSI prevedono espressamente che l’associazione persegua obiettivi in accordo con i principi dello sviluppo sostenibile. «Il trasferimento dei trasporti dalla strada alla ferrovia grazie a Alptransit va proprio in questa direzione. L’ACSI è da sempre preoccupata per le conseguenze sulla salute dei cittadini causate dal traffico stradale (nel Sottoceneri e nel Mendrisiotto in particolare) e perciò si impegna per una politica dei trasporti che privilegia il traffico su rotaia come chiaramente indicato dai cittadini svizzeri che hanno accettato l’iniziativa delle Alpi e si sono già opposti in votazione popolare al raddoppio del Gottardo. Tanto più che esistono soluzioni alternative per risanare l’attuale galleria stradale, con costi minori senza aumentare il traffico».
L’ACSI ritiene che i soldi pubblici vadano spesi nell’interesse generale. I miliardi investiti per il secondo tubo del Gottardo mancheranno per investimenti utili nelle città e negli agglomerati. «Se si raddoppia il Gottardo, i soldi non basteranno per eliminare tutti i punti veramente critici». L'ACSI cita come esempio la situazione del Sottoceneri. «La situazione, già oggi insostenibile, diventerebbe davvero drammatica: ancora più traffico, più colonne e più inquinamento dell'aria. Invece di spendere 3 miliardi per il secondo tubo del Gottardo (dove attualmente transitano 17'000 veicoli al giorno) sarebbe senza dubbio più sensato e urgente impiegare questi soldi per cercare di migliorare la situazione nei tratti dove circolano 100'000 automobili al giorno agevolando la mobilità aziendale e il traffico quotidiano attorno ai centri. Ne beneficerebbero tutti i cittadini (meno inquinamento), gli automobilisti locali (meno ingorghi), ma anche l’economia che attualmente deve sopportare grossi costi per trasporti locali lenti e poco efficienti (costi che si ripercuotono sui costi dei prodotti).
Il secondo tubo farebbe inoltre concorrenza al traffico ferroviario proprio in concomitanza con l’apertura di Alptransit: un’assurdità visti i miliardi investiti in questo progetto».

Sì alle derrate - Sempre in difesa dei principi che devono caratterizzare uno sviluppo sostenibile l’ACSI invita le consumatrici e i consumatori a approvare l’iniziativa contro la speculazione sulle derrate alimentari. L’ACSI rileva che le speculazioni finanziarie hanno quale unico obiettivo il massimo profitto, ignorando qualsiasi finalità di produzione, trasformazione o consumo orientata alla soddisfazione dei veri bisogni e che quelle sulle derrate alimentari portano grande instabilità, rincarando spesso il prezzo del cibo e peggiorando le condizioni di vita delle popolazioni dei paesi più poveri che già conoscono problemi di malnutrizione.

Nessuna indicazione per gli orari - Il comitato dell’ACSI si è invece diviso, a proposito del prolungamento degli orari di apertura dei negozi, fra chi ritiene che nel nostro cantone sia necessaria una maggiore flessibilità degli orari per favorire i consumatori e rintuzzare la concorrenza con l’Italia e chi invece è preoccupato per un peggioramento delle condizioni di lavoro del personale di vendita, senza beneficio reale per i consumatori. L’ACSI ha quindi deciso di rinunciare a dare una sua indicazione di voto.

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