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BELLINZONA«Via Tatti, che fa il Governo?»

05.02.16 - 15:33
Dieci deputati di Bellinzona chiedono informazioni sulla collaborazione fra Cantone e Comuni
«Via Tatti, che fa il Governo?»
Dieci deputati di Bellinzona chiedono informazioni sulla collaborazione fra Cantone e Comuni

BELLINZONA - «Sarebbe questa la tanto decantata collaborazione fra Cantone e Comuni riguardo a Via Tatti?» Inizia così l'interrogazione firmata da Giorgio Galusero,  Bixio Caprara, Mauro Minotti, Graziano Crugnola, Lelia Guscio, Sergio Morisoli, Fabio Käppeli, Fabio Battaglioni, Pelin Kandemir Bordoli ed Henrik Bang.

I dieci parlamentari bellinzonesi fanno notare come ultimamente si siano osservate sempre più decisioni di mancata approvazione di modifiche pianificatorie comunali da parte del Consiglio di Stato. «La più clamorosa - si legge nell'interrogazione - e che per certi versi più ci preoccupa, pensando anche allo sviluppo che i progetti ad essa legati potrebbero dare al nuovo Comune in via di aggregazione – è quella del 23 dicembre 2015 di non approvazione della variante di piano regolatore del comparto di via Tatti a Bellinzona.

«Clamorosa perché è seguita ad un iter durato più di dieci anni, con un lavoro in collaborazione fra Comune e Cantone, conclusosi, per ora, con la non approvazione da parte del Governo cantonale».

I dieci parlamentari rilevano che «oggigiorno una modifica del piano regolatore comunale presuppone l’allestimento di vari studi pianificatori tra cui spiccano per importanza quelli di natura urbanistica, uno o più esami preliminari da parte del Dipartimento del territorio, il licenziamento di un messaggio municipale, la discussione e la decisione del Consiglio comunale, con possibilità di referendum popolare con relativa votazione e, infine ancora, la decisione (di approvazione o meno) del Governo cantonale».

Per questi motivi i parlamentari pongono al Consiglio di Stato le seguenti domande.

    • Corrisponde al vero che per il comparto di via Tatti a Bellinzona nel 2009 Cantone e Comune hanno dato mandato e co-finanziato lo studio in parallelo di un Masterplan urbanistico? Chi erano gli architetti invitati? Quanto è costato?
    • Corrisponde al vero che per il comparto di via Tatti a Bellinzona Cantone e Comune hanno addirittura stipulato nel 2011 e prorogato nel 2012 una convenzione contenente i parametri pianificatori in base ai quali il Comune si impegnava a pianificare l’area? Cosa prevedeva in punto all’edificabilità dell’area questa convenzione?
    • Corrisponde al vero che la variante di piano regolatore per il comparto di via Tatti a Bellinzona era stata ripresa anche nel Programma d’agglomerato del Bellinzonese (PAB), approvato dal Consiglio di Stato nel dicembre del 2011 e inserito nel Piando direttore cantonale nell’ottobre del 2014?
    • Corrisponde al vero che vi è stato un incontro fra i rappresentanti di un primario Istituto di credito svizzero e l’allora Direttore del Dipartimento del territorio, on. Marco Borradori, alla presenza anche di rappresentanti del Municipio di Bellinzona, in merito ad un importante e costoso progetto che avrebbe portato a Bellinzona oltre un centinaio di posti di lavoro qualificati dalla Svizzera interna?
    • Nella decisione – o per lo meno quando il Dipartimento del territorio ha maturato l’intenzione di preavvisare negativamente al Consiglio di Stato la variante in questione – il Municipio di Bellinzona è stato coinvolto? Si è cercato uno scambio di opinioni in considerazione del lungo iter portato avanti di concerto fra Comune e Cantone?
    • È consapevole il Consiglio di Stato dell’importanza strategica per il nuovo Comune di Bellinzona di quel comparto che si trova accanto a uno dei principali assi stradali di penetrazione veicolare nel centro città e a 200 metri dalla sede del Dipartimento del territorio e quindi non propriamente in zona “periferica”?
    • Ritiene veramente il Consiglio di Stato che i terreni oggetto della variante in questione si trovino in zona “periferica”?
    • Come spiega il Consiglio di Stato che per giungere alla decisione di non approvazione della variante in questione sia stato necessario quasi un anno e mezzo da quando gli atti sono stati inoltrati per l’approvazione al Dipartimento del territorio, in considerazione anche che la popolazione di Bellinzona aveva votato (accogliendo la variante) nel mese di febbraio 2014? Si tratta di tempistiche normali?
    • Come giudica il Consiglio di Stato in generale l’attuale procedura ordinaria di modifica dei piani regolatori comunali, anche alla luce di esempi come questo, che hanno visto il comparto più volte non approvato dal Cantone, malgrado – e citiamo la decisione del 23 dicembre 2015 - «l’operato del Comune […] si fondava sulle indicazioni ricevute dallo stesso governo nel 2001 e nel 2007, come pure di quelle dipartimentali del 2010» di modo che – scrive ancora il Governo – «al Comune non può essere rimproverato di aver disatteso le ingiunzioni ricevute dall’autorità superiore o di aver agito in dispregio delle stesse»?
    • Ritiene il Consiglio di Stato che una modifica della legge cantonale possa essere opportuna?
    • Ritiene il Consiglio di Stato di disporre di sufficienti risorse per adempiere ai propri compiti di esame preliminare in aiuto ai Comuni e di approvazione in tempi ragionevoli e con un certo grado di sicurezza sull’esito di procedure così laboriose e complesse come lo sono oggi quelle di modifica dei piani regolatori comunali?

 

 

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