Il Consiglio di Stato ha presentato la propria posizione in merito all'oggetto della votazione cantonale del 28 febbraio
BELLINZONA - È stata illustrata oggi a Bellinzona la posizione del Consiglio di Stato in merito alla legge sull'apertura dei negozi, che sarà oggetto di una votazione popolare il prossimo 28 febbraio.
Il direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia Christian Vitta ha illustrato quali sarebbero i cambiamenti rispetto a oggi, nel caso il referendum fosse respinto: verrà introdotto l'orario di apertura alle 6, mentre l'orario generale di chiusura slitterà alle 19 dal lunedì al venerdì (con l'eccezione del giovedì alle 21, come già avviene oggi) e alle 18.30 il sabato. Resta il principio della chiusura domenicale e festiva dei negozi.
Deroghe con apertura generalizzata dalle 10 alle 18 saranno introdotte nelle feste infrasettimanali non parificate alla domenica, in due domeniche tra l'Immacolata e il Natale (aperture pre-natalizie) e in un’altra domenica (massimo tre domeniche all’anno). Alcune categorie di negozi potranno lasciare le serrande alzate fino alle 22.30 durante i giorni feriali e l'apertura domenicale.
Sette Cantoni svizzeri non hanno alcuna restrizione degli orari, ad esempio Argovia e Zurigo, ha sottolineato Vitta. La proposta di legge sulla quale si voterà, conclude il Consiglio di Stato, è «un adeguamento ragionevole, frutto della ricerca di una soluzione consensuale» e «rappresenta un tassello importante e un compromesso equilibrato» che consoliderà il quadro legislativo - adeguando una legge datata 1968 alle necessità odierne - e prevedendo una base legale per le deroghe.