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CANTONE / SVIZZERAGottardo, "Non stiamo parlando di un tunnel che serve per le vacanze"

27.10.15 - 14:58
Lo ha dichiarato il direttore del Dipartimento del territorio ticinese Claudio Zali. Doris Leuthard ha lanciato la campagna in vista del voto sul tema che si terrà il 28 febbraio 2016
Gottardo, "Non stiamo parlando di un tunnel che serve per le vacanze"
Lo ha dichiarato il direttore del Dipartimento del territorio ticinese Claudio Zali. Doris Leuthard ha lanciato la campagna in vista del voto sul tema che si terrà il 28 febbraio 2016

BELLINZONA - La costruzione di un secondo tunnel del San Gottardo porterà vantaggi a lungo termine e permetterà al traffico di transitare anche durante i lavori di ristrutturazione della prima canna. È quanto ha sostenuto oggi la consigliera federale Doris Leuthard, lanciando la campagna in vista del voto sul tema che si terrà il 28 febbraio 2016.

Con la costruzione di una seconda galleria la sicurezza aumenterà nettamente, ha affermato la ministra dei trasporti in conferenza stampa a Berna, spiegando la posizione del governo. "La nostra proposta è praticabile e sicura, si tratta dell'alternativa migliore", ha detto con sicurezza.

Nonostante il raddoppio del San Gottardo, il traffico non verrà inoltre aumentato, poiché i tunnel verranno utilizzati in un solo senso di marcia, con la presenza di una corsia d'emergenza. Questo permetterà fra le altre cose anche di eliminare le collisioni frontali.

Fra il 2001 e il 2014 la galleria stradale del San Gottardo è stata infatti teatro complessivamente di 181 incidenti, con 21 morti e 107 feriti. Nell'incendio del 2001, provocato dallo scontro frontale di due mezzi pesanti, persero la vita 11 persone.

"Con il raddoppio le squadre di soccorso potrebbero aiutare i feriti passando dalla seconda canna o dalla corsia d'emergenza", ha detto la Leuthard. "I tempi d'intervento di vigili del fuoco, servizi di soccorso e polizia verrebbero drasticamente ridotti".

Lavori di risanamento - La galleria stradale del San Gottardo, lunga 16,9 chilometri e inaugurata nel 1980, necessita di un risanamento completo. Per ovviare alla chiusura del tunnel, governo e parlamento hanno proposto di costruirne uno nuovo.

L'amministrazione federale aveva inizialmente sostenuto che per eseguire i lavori più urgenti, la galleria esistente sarebbe rimasta chiusa per circa 140 giorni. Il governo ha però poi corretto il tiro, affermando che i lavori possono essere realizzati mediante chiusure notturne.

La nuova galleria stradale dovrebbe essere messa in cantiere a partire dal 2020 circa. Tuttavia, visto che il secondo tunnel verrebbe posto in servizio solo verso il 2027, si dovrebbe intervenire sul traforo esistente per prolungarne l'esercizio. Il costo dell'operazione dovrebbe essere in totale di 2,8 miliardi di franchi.

Alternative con troppe incognite - Se non si provvedesse ad un raddoppio, il traffico dovrebbe essere interrotto per lunghi periodi di ristrutturazione ogni 30 o 40 anni, e sarebbe necessario preparare ogni volta un'alternativa su rotaia, ha sottolineato la Leuthard.

Questa soluzione costerebbe fra 1,2 e 2 miliardi di franchi, con numerose incognite dovute ad esempio ai siti per il caricamento del traffico pesante sulla ferrovia, previsti a Biasca ed Erstfeld. Una soluzione non durevole e difficilmente praticabile secondo il governo.

"La differenza di costo fra le due varianti si ridurrà a ogni ciclo di manutenzione. Un secondo traforo andrà a vantaggio delle future generazioni", ha affermato la consigliera federale.

L'asse del San Gottardo è vitale per la Svizzera, ed è quindi fondamentale che sia sempre percorribile, ha evidenziato la Leuthard. L'unico modo per ottenere questo risultato è la costruzione di un secondo tunnel.

"Il San Gottardo è molto più di un tunnel, è un simbolo di indipendenza e unità nazionale", ha detto la ministra dei trasporti. "Molti ticinesi si servono della galleria per lavoro, e il nord Italia è uno dei principali partner commerciali della Svizzera. Per questo la galleria deve rimanere sempre percorribile", ha aggiunto, esprimendosi in italiano.

Zali: "Questo investimento è un atto di responsabilità" - A Berna c'era anche il direttore del Dipartimento del territorio ticinese Claudio Zali: "Il Ticino sostiene con convinzione la variante proposta dal governo, poiché è l'unica che permette al nostro cantone di mantenere i collegamenti col resto della Svizzera. Non possiamo rimanere isolati".

"In vista del voto faccio appello alla coesione nazionale e allo spirito di solidarietà in Svizzera", ha aggiunto. "Non stiamo parlando di un tunnel che serve per le vacanze, ma di un'opera fondamentale per la quotidianità e questioni di lavoro. Si pensi solo ai pazienti trasportati da specialisti a nord delle Alpi".

Zali ha anche ribadito l'importanza di una seconda galleria dal punto di vista della sicurezza. "Non vogliamo quattro corsie, ma un collegamento sicuro ed affidabile. Questo investimento è un atto di responsabilità".

I Grigioni sono invece preoccupati per il futuro delle proprie strade in caso di mancato raddoppio: "Il San Bernardino non può essere un'alternativa al San Gottardo", ha affermato il Consigliere di Stato retico Mario Cavigelli, che ha cominciato il suo intervento in romancio. "È una strada ripida, piena di curve e per molti chilometri non è possibile sorpassare. È una strada di montagna a tutti gli effetti, e non si esclude che d'inverno debba essere chiusa a causa della neve", ha continuato.

"Oltre a tutto questo, già oggi in caso di chiusura del San Gottardo il San Bernardino supera il limite di capacità. Senza un raddoppio soffrirebbero quindi anche i mezzi pubblici, basti pensare all'AutoPostale che collega Bellinzona a Coira", ha detto ancora Cavigelli. "Per tutte queste ragioni bisogna approvare il progetto del governo".

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