BELLINZONAVittime di reati, che fa la polizia?

BELLINZONA - Il caso riportato dal nostro portale e da 20 Minuti lo scorso primo ottobre ha portato alla prima reazione politica.

Sergio Savoia e Sara Beretta Piccoli hanno infatti deciso di interrogare il Consiglio di Stato in merito alla mancata segnalazione alle vittime del servizio d'aiuto.  "Stando alla legge la polizia deve segnalare alle vittime di reati con cui entra in contatto l'esistenza del servizio d'aiuto alle vittime garantito dalla LAVI".

I due interroganti sottolineano la "non gestione" della polizia sul caso d'abuso sessuale tra minorenni avvenuto in istituto privato del luganese. "Dal lavoro giornalistico si apprende che l'ufficio del delegato d'aiuto alle vittime e la magistratura dei minorenni sono stati messi al corrente della vicenda mesi dopo lo svolgersi dei fatti, proprio dal giornalista che ha scritto l'articolo".

Savoia e Beretta Piccoli sottolineano che il caso sia stato gestito in maniera parecchio lacunosa. "Considerando che il caso in questione vede come protagonisti tre minorenni ci sembra particolarmente grave il fatto che lo Stato abbia abbandonato la vittima, ma anche i suoi aggressori, al proprio destino. E questo - stando a quanto riportato dagli organi di stampa - malgrado i ripetuti solleciti nei confronti della polizia da parte della madre della vittima".

Per questo motivo i due politici intendono interrogare il Consiglio di Stato con le seguenti domande.

Perché nel caso specifico la vittima, o meglio: la madre della vittima, non è stata indirizzata tempestivamente verso il servizio di aiuto alle vittime, come previsto dalla legge?

Per quale motivo neppure dopo mesi dalla denuncia, né la magistratura, né il servizio d'aiuto alle vittime sono stati avvertiti del caso?

L'esistenza e il funzionamento della LAVI sono insegnate alla scuola di polizia?

A parte questo, il CdS conosce altri casi di mancata applicazione della legge d'aiuto all vittime da parte della polizia?