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CANTONE"La lotta sarebbe stata dura. E ho capito che avrei perso"

05.12.14 - 19:32
Franco Denti, il nuovo esponente dei Verdi: "Ho lasciato il PPD perché non sono riuscito a farmi spazio"
Foto Tipress / Samuel Golay
"La lotta sarebbe stata dura. E ho capito che avrei perso"
Franco Denti, il nuovo esponente dei Verdi: "Ho lasciato il PPD perché non sono riuscito a farmi spazio"

BELLINZONA - Sarà un nuovo Ticino quello che uscirà dalle urne il prossimo 19 aprile. La partita, infatti, si giocherà non soltanto in Consiglio di Stato, ma anche e soprattutto in Gran Consiglio. Nella politica che conta ha fatto irruzione il Partito dei Verdi. Verdi che puntano ad un rafforzamento che potrebbe creare nuovi equilibri in parlamento, con una forza politica che si andrebbe ad affiancare ai partiti rappresentati in Governo: PLRT, PPD, Lega e PS. Il leader del partito, Sergio Savoia, fa sul serio. Della serie “o si vince o si vince”, venerdì mattina il coordinatore dei Verdi ha presentato al Canvetto Luganese Franco Denti, che, corteggiato da molti, ha scelto di cedere, con il beneplacito dell'Ordine dei Medici del Canton Ticino, a Savoia, che non ha nascosto la sua soddisfazione di essere riuscito a spuntarla su tutti (Lega compresa). E mentre in casa PPD si parla di un Denti "che è andato a elemosinare" qua e là un posto nella politica che conta, Savoia ha dichiarato che "alla porta dei Verdi e degli altri partiti non è stato Denti a bussare, bensì sono gli altri ad essere andati da lui". Il coordinatore, con un passato di militanza nel partito socialista ticinese, riferendosi al passaggio deciso dal presidente dell'Ordine dei Medici, ha raccontato ai giornalisti di riuscire benissimo a mettersi nei suoi panni: “Anche io ho cambiato partito. E lasciare il PS è stata la migliore scelta della mia vita”.

"Non chiamatela campagna acquisti" - Abbiamo a che fare con il nuovo partito degli esuli? Questa mattina Savoia era in piena forma. I Verdi sono in corsa “e Denti non sarà l’unico arrivo”, ha promesso. Durante la conferenza stampa il coordinatore dei Verdi ha però invitato a non fraintendere il significato dell'operazione in corso: “Non chiamatela campagna acquisti”.

Verdi aperti a tutti - La politica non è il calcio. Ma i Verdi sono una squadra, o meglio, un partito aperto a tutti coloro che accettano il programma, che Denti, questa mattina, ha sintetizzato in cinque punti: "Cantone, lavoro, territorio, socialità, solidarietà". Non importa il passato o i percorsi politici intrapresi. Nei Verdi non ci sono dogmi o tabù o collocazioni precise nella ormai considerata antica categorizzazione di sinistra, destra, centro. Niente tabù, anche per quanto riguarda un ipotetico cambiamento di nome del partito. "Non è certamente nelle nostre priorità, ma ho sempre detto che niente è tabù. In tutti i casi, bisogna cambiare la maniera in cui la gente vede il partito. Se questa cambia, non c'è bisogno di cambiare nessun nome".

"Sempre stato contro il raddoppio del Gottardo" - Prima si parlava di valori. Denti, al programma dei Verdi, vi ha aderito al 100%. Anche per quanto riguarda il raddoppio della galleria stradale del San Gottardo, il presidente dell'Ordine dei Medici del Canton Ticino ha dichiarato di condividere pienamente la posizione dei Verdi. "Sono stato sempre contrario al raddoppio", ha dichiarato pubblicamente questa mattina. Poi, quando ci siamo avvicinati per chiedergli se fosse veramente così, Denti ha precisato di essere "contrario al raddoppio così come tale". "In tempi non sospetti - ha continuato il medico luganese - avevo appoggiato il doppio tunnel monodirezionale, prima ancora che il Consiglio federale lo proponesse, ma integrato a una risposta concreta sui mezzi pesanti, che dovrebbero essere messi su rotaia".

"Non sono riuscito a farmi spazio" - Un 100% all green che guarda ormai con un sorriso al suo passato da popolare democratico. Gli abbiamo chiesto se la sua decisione di lasciare il PPD non fosse dipesa dalla sua mancata candidatura al Consiglio di Stato. "Non abbiamo mai parlato di Consiglio di Stato. Penso che la mia decisione sia dovuta, probabilmente al fatto di non essere riuscito a farmi spazio", ha ammesso. Il dottor Denti poi ha ricordato "le divergenze riguardanti i sussidi delle casse malati": "Ho mantenuto la mia posizione e alla fine ho avuto ragione". Ma non solo. Un altro punto di frizione, come ha spiegato Denti, è stata la decisione della direttiva di cambiare il sistema di ridistribuzione dei parlamentari a livello territoriale, limitando di fatto, la rappresentanza luganese da "quattro a uno, uno e mezzo o forse due gran consiglieri al massimo".

"Nel PPD avevo capito che avrei perso" - Franco Denti ha affermato che avrebbe potuto lottare per ottenere un posto nella lista del PPD per il Consiglio di Stato, "ma avevo capito che avrei perso". "Sarebbe stata una lotta dura, fatta di attacchi personali che non sarei stato disposto ad accettare. Soprattutto perché il presidente dell'Ordine dei Medici del Canton Ticino non può affrontare una campagna di questo stile. Ho deciso di trovare alternative per essere propositivi. La campagna dell'uno contro l'altro non fa per me".

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