Il politologo sul risultato del partito alle elezioni per il Consiglio di Stato. Oggi è la volta del Gran Consiglio
BELLINZONA - Nell’appuntamento elettorale del 2015, aveva ottenuto il 17,5% dei consensi. Quest'anno la percentuale è salita al 18,2%. Un aumento davvero minimo, che però per il PPD ticinese rappresenta una svolta storica. «Il partito è in calo almeno dagli anni Settanta, in occasione di ogni elezione» spiega infatti il politologo Nenad Stojanovic di fronte al risultato di ieri per il Consiglio di Stato.
Un risultato che va quindi letto, secondo l’esperto, anche come attestazione di successo per il lavoro svolto da Fiorenzo Dadò, presidente del PPD cantonale dalla fine del 2016. «Ha voluto dare al partito un profilo meno legato agli interessi economici, ma più vicino al popolo, su alcuni temi quasi populista» afferma. In questa tornata elettorale è cresciuto anche il PS (+2,25%). Resta stabile la Lega che stavolta per il Governo correva con l'UDC (+0,2%). È calato il PLR (-1,8%).
E ieri in casa PPD la storia è stata scritta anche con l’elezione di Raffaele De Rosa al posto del consigliere di Stato uscente, nonché candidato, Paolo Beltraminelli. «È più unico che raro che un ministro sia spodestato da un altro candidato nella propria lista» sottolinea Stojanovic, ricordando soltanto un altro episodio analogo: alle elezioni del 2007 la consigliera di Stato PLR Marina Masoni era stata sconfitta da Laura Sadis, anche lei del PLR.
Per quanto riguarda la vittoria di De Rosa, secondo il politologo non sarebbe inoltre da sottovalutare il fatto che nel PPD sia stato eletto un candidato con alle spalle origini nell’Italia meridionale.