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CANTONEI cartelloni di Marchesi nel mirino. Ma i vandalismi elettorali sono in calo

28.03.19 - 07:31
Meno manifesti imbrattati rispetto alle campagne precedenti. Per la società d’affissione Sga è merito anche della videosorveglianza. O forse la battaglia si è spostata sul web.
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I candidati del PLRT al Governo «rubano»
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I cartelloni di Marchesi nel mirino. Ma i vandalismi elettorali sono in calo
Meno manifesti imbrattati rispetto alle campagne precedenti. Per la società d’affissione Sga è merito anche della videosorveglianza. O forse la battaglia si è spostata sul web.

LUGANO - In passato era lo sberleffo verbale e i più vandalizzati restano i cartelloni dell’allora consigliera di Stato Marina Masoni. Correva l’anno 2007. A seguire, in classifica, si piazzano le campagne democentriste con pecore e ratti (dove provocazioni e reazioni si incrociarono). E poi Filippo Lombardi, Norman Gobbi (l'esempio più recente, vedi gallery)… insomma la lista degli sfregiati è lunga.

Marchesi “ringrazia” - Stavolta, invece, il più bersagliato appare Piero Marchesi, presidente dell’Udc candidato al governo nella lista congiunta con la Lega. Lui, da un lato, su Facebook, reagisce con ironia ringraziando l’ignota mano che ha imbrattato con vernice (o altro) volto e nome in un suo manifesto alla stazione di Locarno: «Grazie per rendere i cartelloni, da me pagati, così belli e creativi. Lo slogan Prima i ticinesi non l’ha pasticciato, sono dunque felice che condivida questo mio principio». Dall’altro, però, dice di valutare «se fare una denuncia visto che lì dovrebbero esserci le telecamere». Insomma il fastidio è palese, anche perché, aggiunge, «da qualche settimana è in atto un'azione di danneggiamento dei miei cartelloni elettorali. Prima quelli non ufficiali ma autorizzati dai proprietari dei fondi, ora pure quelli ufficiali di Sga».

Più telecamere, meno casi - Alla Società generale affissioni, che in Ticino gestisce quattromila postazioni, dicono di non tenere il conto dei casi di vandalismo. «Durante le elezioni aumentano di norma un po’» riferisce il loro ufficio di comunicazione a Zurigo. In azienda, a Lugano, ci confermano che il fenomeno è in calo: «In questa campagna elettorale i casi sono veramente diminuiti. La diffusione della videosorveglianza sembra aver dato un certo contributo». Senza dimenticare, aggiungiamo noi, i social, che sono oggi la vera palestra per la dissacrazione.

Sostituzione nel prezzo - Di regola, anche nel commerciale, dopo la segnalazione da parte del cliente la Sga provvede nel giro al massimo di due giorni a sostituire il manifesto danneggiato: «Per questo chiediamo di stampare qualche esemplare in più. La sostituzione è già compresa nei nostri servizi senza spese aggiuntive». L’onere di denuncia contro il vandalismo spetta al politico danneggiato. Da parte sua, da Zurigo, «Sga condanna ogni sorta di vandalismi e si riserva il diritto di adire alle vie legali. I costi dei danni ai supporti pubblicitari - ricorda l’azienda - verranno addebitati ai responsabili. Ma non abbiamo ancora avviato cause».

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