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CANTONEI socialisti contro Morisoli, e Bertoli ricorda: «Non vedo, ma non straparlo»

06.03.19 - 18:01
Il partito del direttore del DECS prende posizione contro «l'attacco» all'handicap del consigliere di Stato. Lui si difende: «È colpa di chi non gli ha riferito gli sguardi che vedeva»
TiPress - foto d'archivio
I socialisti contro Morisoli, e Bertoli ricorda: «Non vedo, ma non straparlo»
Il partito del direttore del DECS prende posizione contro «l'attacco» all'handicap del consigliere di Stato. Lui si difende: «È colpa di chi non gli ha riferito gli sguardi che vedeva»

BELLINZONA - «Un modo di fare discriminatorio e un pessimo messaggio alla popolazione». Il Partito socialista prende posizione contro «l'attacco» di Sergio Morisoli a Manuele Bertoli. «Il dibattito deve restare sul piano politico, non scadere al deplorevole livello di volere squalificare l’avversario attaccandolo sulla persona, sul suo fisico o prendendo il pretesto di un suo handicap sensoriale».

In merito alla bocciatura del progetto "La scuola che verrà" per Morisoli il consigliere di Stato socialista è stato impossibilitato dal suo «handicap» a «dubitare e bloccare i suoi tecnocrati» e «non ha visto gli sguardi», «non ha potuto leggere l'umore negli occhi» degli altri. 

Per il PS quello di Morisoli è un «attacco inammissibile»: «Questo genere di offesa mira a sminuire le persone con handicap o deficit sensoriali, imponendo a tutti i costi la legge della presunta “normalità”». Una maniera di agire che «ignora come le persone sappiano far valere capacità, competenze e intelligenze ben oltre un handicap o una diversità», anche «grazie al progresso tecnologico».

I socialisti punzecchiano Morisoli ricordandogli che «oltre alla tecnologia è indispensabile che progredisca anche la mentalità» ed è necessario «un maggiore impegno collettivo per abbattere tutte le barriere – anche mentali – che ne ostacolano una totale integrazione sociale».

Parziale dietrofront di Morisoli - Dal canto suo il granconsigliere ha replicato sul suo profilo Facebook, cercando di raddrizzare un poco il tiro: «Non ho mai pensato che non è in grado di fare il CdS, né l’ho mai scritto e non tocca a me dirlo ma gli elettori. Se lui come dice ritiene di aver ricevuto tutte le informazioni verbali e non verbali lungo tutto il percorso della SCV e di non aver riscontrato lacune informative di nessun genere non posso che accettare e credergli. Ciò non toglie che io non la pensi proprio così». Morisoli ha poi precisato che il suo intento non era certamente quello di offenderlo, «e lui lo sa perché mi conosce».

La reazione di Bertoli - Anche il direttore del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport ha scelto di affidare a Facebook la sua reazione, con un titolo che non lascia spazio a interpretazioni: «Non vedo, ma non straparlo». 

Bertoli ha difeso chi, secondo Morisoli, nel progetto "La scuola che verrà" non sarebbe stato in grado di farsi capire «perché incapace di esprimere il proprio pensiero in un linguaggio orale o scritto». Il consigliere di Stato socialista definisce il suo giudizio «un'insolenza gratuita».  

«Non sono ferito da questa grossolanità - ha spiegato Bertoli -, che mi ha fatto solo ridere». Ma ha anche replicato alle parole di Morisoli utilizzando termini come «non so in quale squallido mondo viva lei» e «sono seriamente dispiaciuto per lei». 

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