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L'OSPITEDove sono le vere risorse umane?

17.02.19 - 14:00
Manuel Aostalli, family officer Consigliere Comunale PPD&GG a Mendrisio, candidato al Gran Consiglio
Dove sono le vere risorse umane?
Manuel Aostalli, family officer Consigliere Comunale PPD&GG a Mendrisio, candidato al Gran Consiglio

In questo primo intervento vorrei provare a capire se abbiamo a disposizione, come prossime elettrici ed elettori, gli strumenti adatti per sapere dove rivolgere la nostra attenzione al momento della scelta delle persone. Qualcuno avrà subito notato che parlo prima di persone che di partiti: tutto a tempo debito. La difficoltà che spesso incontrano i partiti è innanzi tutto quella di proporsi a delle persone che li rappresentino adeguatamente, per entrambi i seguenti punti di vista.

Il primo dovrebbe essere quello dei princìpi di un partito, da condividire il più possibile per non creare un conflitto personale. Il secondo invece punta alle qualità personali della persona-candidata/o. Se per il primo punto di vista vi sono percorsi obbligatori, che per la loro stessa natura portano a quella che definirei una selezione naturale -non vedremo mai un imprenditore di una grande azienda di costruzioni schierarsi per i Verdi, ma forse nemmeno per la Sinistra, ma magari un architetto sì-, col secondo punto di vista si possono identificare persone che maggiormente ci sappiano convincere, e che soprattutto un giorno, al momento della resa dei conti sulle vere capacità personali, sappiano darci risposte convincenti.

Possiamo quindi provare ad affermare che nelle nostre scelte dovremmo puntare dapprima sulle reali capacità individuali, poi sul fatto che la militanza in questo o quel partito sia pertinente e non conflittuale e infine che le due cose insieme non si scontrino con i nostri princìpi personali. Si impone quindi una serie di riflessioni, atte a gettare luce su quel segmento di individui che ci interessano.

Le reali capacità personali sono praticamente impossibili da sapere, visto che nessuno ci dice chi fa in dettaglio quale attività e perché si candida per il tal partito. Le campagne elettorali rischiano di essere, ammettiamolo, uno specchietto per allodole, con proclami ed interminabili elenchi di buoni propositi individuali e obiettivi basati su princìpi.

Votare qualcuno che ci ha lasciato un proprio biglietto da visita o un “santino” spesso è impresa ardua, vista la fugace apparizione ad un comizio elettorale, un pranzo, cena o aperitivo di questa o quella sezione del partito. E allora quali strumenti neutrali ma costruttivi dobbiamo utilizzare per avere una ragionevole certezza che stiamo facendo delle scelte sì personali, ma pure orientate al futuro bene comune, in questo caso del Cantone? La mia ipotesi si basa sul fatto che non abbiamo a disposizione una caratteristica oggettiva, che si presti a fungere da strumento ideale; ci dobbiamo quindi orientare su una categoria di persone che ci porti a raggiungere con buona probabilità percentuale quello scopo.

La mia tesi è quindi che dobbiamo puntare su chi meglio si identifica per propria natura nei valori di cui sopra: in primis le donne-candidate che il partito propone.

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