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CANTONEUno su 10 ha bisogno di lavorare di più

27.03.18 - 10:30
I sottoccupati continuano a crescere: a fine 2017 erano 18'400. E i tempi si accorciano: il parziale breve (meno del 50) è arrivato al 12,7%
Uno su 10 ha bisogno di lavorare di più
I sottoccupati continuano a crescere: a fine 2017 erano 18'400. E i tempi si accorciano: il parziale breve (meno del 50) è arrivato al 12,7%

BELLINZONA - Secondo la statistica, sono «sottocupati»: persone che vorrebbero lavorare di più ma non riescono; che magari lo domandano ma ricevono diniego. Rientrano in questa categoria i "costretti a lavorare a tempo parziale": nuova declinazione di un fenomeno e un disagio dove l'orario ridotto non è - o non è più - un'opportunità e una scelta, come dovrebbe, ma una privazione, un tormento, un danno.  

A lanciare l'allarme, un anno fa, era stato uno studio a firma Oscar Gonzales, Ustat, in cui si segnalava come «il fenomeno della sottoccupazione sta assumendo un ruolo sempre più importante all'interno del mercato ticinese». Numeri raddoppiati in poco più di dieci anni, da 8'400 a 17'400, in prevalenza donne (68,8%), fra i 40 e i 54 anni (40,7%) o i 25 e i 39 (34,8%), con diploma superiore (52,3%) e netto incremento dei tempi parziali brevi (meno del 50%) su quelli lunghi. Un trend che si riscontrava e riscontra analogo anche nel resto della Svizzera, ma «il fenomeno alle nostre latitudini appare più marcato»: 43,9% di incremento degli occupati residenti sottoccupati fra il 2004 e il 2015 in Ticino, contro un 15,5% appena di insoddisfazione a livello elvetico. 

La situazione, nel frattempo, è peggiorata. A fine 2017 la sottoccupazione in Ticino riguardava 18'400 lavoratori, dati Ustat, pari al 9,9%; 365'500 in Svizzera, 7,3%. In aumento, come segnalato da più parti e a prescindere dal desiderio di lavorare di più o dalla soddisfazione di non lavorare a tempo pieno, il tempo parziale breve: 22'200 persone (12,7%) su un totale di 174'200 lavoratori, di cui 116'900 a tempo pieno (67,2%) e 35'000 a tempo parziale lungo (20,1%); nel 2010 erano 18'900 (11,9%) su 158'800 lavoratori, di cui 112'700 a tempo pieno (71%) e 27'200 a tempo parziale lungo (17,1%).

E in Svizzera? Poco più di 700mila (15,2%) su 4'636'700 occupati, di cui 2'941'900 a tempo pieno (63,4%) e 994'100 a tempo parziale lungo (21,4%). Nel 2010 erano 622'100 (14,8%) su 4'207'600, di cui 2'778'800 a tempo pieno (66%) e 806'700 a tempo parziale lungo (19,2%). I tempi parziali, in percentuale, sono di più, ma la gente non ha troppo da ridire; e alla fine i sottoccupati, sia pur una mera etichetta utile a mettere ordine fra i numeri, sono parecchi di meno. 

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