CANTONE/CONFEDERAZIONEDal consulente d'immagine per ritrovare un lavoro

LUGANO - Può bastare un nulla, del resto. Un nuovo taglio di capelli, il trucco ben fatto sul viso; un vestito che meglio valorizza la figura, più attenzione ai colori, gli abbinamenti, i dettagli. Mentre il lavoro viene meno, il restyling inizia a fare capolino come scelta obbligata fra chi l'ha perso e si ingegna per ritrovarlo. Non solo frequentando corsi e aggiornamenti, come accade da che mondo è mondo e talora senza grosso risultato, ma ricorrendo sempre più di frequente anche ai professionisti dell'immagine. I cosiddetti "consulenti", figura professionale che inizia ad acquistare credito in Svizzera e piano, pianissimo, in Ticino.

Un'apparenza nuova per cambiare la realtà -  Colui, o più di frequente colei, che aiuta gli altri a porsi in un modo diverso rispetto a quanto fatto fino a quel momento. In una realtà dove l'apparenza conta, restare senza occupazione viene vissuto anche come una colpa: quella di non essere stati all'altezza, di non aver saputo dimostrare agli altri il proprio valore. Così, a Ginevra per esempio, Myriam Hoffmann ne ha fatta una specializzazione: riceve i disoccupati che vogliono migliorare il proprio aspetto per far colpo, quando servirà, sui selezionatori. 

In Ticino c'è ancora un po' di pregiudizio - Sembra la cosa più facile del mondo, ma è solo un pregiudizio. Con il quale si spiega perché il Ticino è rimasto un po' piu indietro, rispetto ad altri cantoni della Svizzera dove il restyling sta diventando una tappa lungo il percorso della ricerca di un lavoro. «La gente è convinta di saper fare da sola - riconosce Maria Teresa Catena, consulente a Caslano da ormai cinque anni - Eppure non si tratta solo di andare a farsi i capelli. È un vero e proprio percorso, un lavoro sulla consapevolezza di sé. Si parte da una parte del corpo che magari non piace e che si vuole nascondere, ma  alla base c'è l'autostima venuta meno. Sì, mi è capitato di avere a che fare con chi aveva perso il lavoro e aveva difficoltà a trovarlo. All'inizio magari non lo si ammette, a volte non ce ne si rende neache bene conto».

Dalla Valle di Blenio alla Val Verzasca - Pochi uomini, molte donne, «specie dalla valli». Valle di Blenio, Val Verzasca: merito o colpa dei social, che mostrano quello che c'è altrove e spingono ad adeguarsi. «Sul mercato del lavoro, soprattutto, valorizzarsi è importante. Non sempre però c'è voglia di rivolgersi a noi». A volte è anche una questione di costi: sostenerne di supplementari quando già è venuto meno lo stipendio pare una follia. «È vero, c'è anche questo aspetto - conclude Maria Teresa - Non tutti pensano di poterselo permettere. Ma dipende da quel che si cerca. Già anche solo un paio di incontri possono essere utili».

Anche le aziende si danno da fare - Là dove manca il privato, tocca così all'azienda. Anche questo comincia in effetti a capitare. «Personalmente non me ne sono mai occupata, ma so di aziende che hanno organizzato degli appuntamenti con consulenti di immagine al proprio interno per insegnare al personale come presentarsi meglio, per esempio a contatto con il pubblico, con consigli ad hoc per ciascuno - racconta Stefania Mariotta, che con la sua "That's me" si divide fra Friborgo e il Ticino, Lugano, Bellinzona e Locarno in particolare. «A me è capitato di lavorare con alcuni clienti in vista di un colloquio imminente. Vogliono sapere qual è il colore di capelli che sta meglio sul proprio viso, se e come portare la barba».

Il trucco per le donne, lo stile per gli uomini - Le motivazioni che spingono a contattare una consulente d'immagine «sono le più diverse. Non sempre vengono esplicitate, ma certo la disoccupazione e la ricerca di lavoro stanno diventando dei motivi. Noi lavoriamo non solo sull'immagine, ma sulla stima di sé». La consulenza più richiesta? «Fra le donne, il trucco; gli uomini vogliono suggerimenti sullo stile e l'abbigliamento».