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SVIZZERA / CANTONEEFG-BSI, nasce la quinta banca privata svizzera

22.02.16 - 15:23
Il nuovo istituto gestirà attivi per 170 miliardi
EFG-BSI, nasce la quinta banca privata svizzera
Il nuovo istituto gestirà attivi per 170 miliardi

ZURIGO - Operazione miliardaria sullo scenario bancario svizzero: il gestore patrimoniale zurighese EFG International rileva la ticinese BSI per un importo di 1,33 miliardi di franchi. Nasce così la quinta banca privata in Svizzera, che gestirà attivi per 170 miliardi.

Più che un'acquisizione l'operazione è da considerarsi una fusione, secondo quanto indicato in una conferenza stampa a Zurigo da Joachim Strähle, presidente della direzione di EFG. La nuova entità opererà inizialmente con il nome EFG-BSI, ma in seguito si penserà a un "rebranding", vale a dire alla possibilità di un nuovo marchio. La società avrà sede a Zurigo, ma continuerà ad essere presente a Ginevra e a Lugano.

Stefano Coduri, presidente della direzione di BSI, ha fatto sapere che «unendo le forze con EFG creiamo una banca privata svizzera di primo piano che migliorerà la nostra competitività nel nuovo panorama internazionale del private banking». Attualmente BSI impiega circa 1900 dipendenti, di cui quasi la metà in Svizzera. EFG International, fondata nel 1995 e controllata dalla famiglia di armatori greci Latsis, ha in organico 2200 dipendenti.

Dal profilo tecnico è stato precisato che EFG International verserà al conglomerato brasiliano BTG Pactual, l'attuale proprietario di BSI, 975 milioni di franchi in contanti. L'operazione prevede inoltre l'emissione di 52,6 milioni di azioni di EFG. Applicando a questi titoli il valore di borsa di venerdì scorso - 6,70 franchi - il prezzo di acquisto totale di BSI risulta così pari a 1,328 miliardi di franchi.

Dopo l'emissione delle azioni, BTG Pactual deterrà circa il 20% del capitale di EFG International e avrà un suo rappresentante nel consiglio d'amministrazione. Se approvata dagli azionisti e dalle autorità di vigilanza, la transazione dovrebbe essere finalizzata nel quarto trimestre di quest'anno.

Il CEO di EFG Joachim Strähle ha indicato che l'acquisizione di BSI da parte dei EFG comporterà «sinergie significative a livello di costi» e vi sarà una «nuova struttura manageriale». Ancora non si conoscono le conseguenze sul piano occupazionale: secondo Strähle è ancora troppo presto per parlarne, mentre per Coduri vi saranno riduzione di personale in determinati settori e aumenti in altri.

Strähle si è detto convinto del successo dell'acquisizione: entrambe le parti ne potranno beneficiare in termine di stabilità. Tutte e due le società hanno esperienza in materia di integrazione: a suo avviso vi è quindi da essere fiduciosi.

L'operazione è stata giudicata tutto sommato positivamente dagli analisti: «un passo coraggioso», ha commentato la banca Vontobel, mentre per la Banca cantonale di Zurigo EFG «era condannata a operare acquisizioni», dato che non ha la massa critica necessaria per avanzare e svilupparsi. Quanto al processo di integrazione gli analisti rimangono comunque prudenti.

L'annuncio odierno è coinciso con la pubblicazione dei risultati di EFG, che ha archiviato il 2015 con un utile netto di 57,1 milioni di franchi, in calo del 7% rispetto all'esercizio precedente. L'afflusso netto di capitali è stato di 2,4 miliardi di franchi, contro i 4,4 miliardi nel 2014. Il patrimonio gestito è diminuito dell'1%, a 83,3 miliardi di franchi, mentre l'utile ante imposte è sceso del 9,7% a 72,5 milioni.

La banca ha spiegato il deterioramento della performance con oneri e accantonamenti, che includono il pagamento di 29,9 milioni di dollari (29,7 milioni di franchi) per chiudere il contenzioso fiscale con gli Stati Uniti. EFG International propone il versamento di un dividendo di 25 centesimi per azione, identico a quello corrisposto lo scorso anno.

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