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COMANO"Parlano di radiocomunicazione ma è un’antenna di telefonia mobile"

11.09.14 - 11:33
I cittadini di Comano e Cureglia si ribellano e scrivono a Zali
Foto Ti Press
"Parlano di radiocomunicazione ma è un’antenna di telefonia mobile"
I cittadini di Comano e Cureglia si ribellano e scrivono a Zali

COMANO - Nuova polemica in merito alle antenne per telefonia mobile. Cresce l’insofferenza per i cittadini di Comano/Cureglia - per la precisione quelli della zona denominata “Campagna” di Comano ed i confinanti abitanti di Cureglia -, i quali, rientrati dalle ferie estive, si sono ritrovati un’antenna di telefonia mobile di ultima generazione 4G, edificata a 50 metri di distanza dalle loro abitazioni. Proprio sul tetto della RSI.

La zona con la quale la RSI confina è strettamente residenziale, essendo presente un folto numero di abitazioni private, con nuclei familiari. Non sapendo cosa stesse succedendo, gli abitanti si sono rivolti al locale ufficio tecnico, il quale li avrebbe informati che l’antenna di telefonia mobile era stata autorizzata con licenza edilizia del 24.09.2013, previa notifica ai confinanti. I cittadini si sono sentiti ingannati in quanto l’allora avviso di pubblicazione avrebbe riportato "Antenna per la diffusione dei segnali di radiocomunicazione mobile" e non “Antenna/e di telefonia mobile”.

 

Gli abitanti interessati, leggendo sull’avviso “Radiocomunicazione”, credendo di essere confrontati con degli aggiornamenti affini alla RSI, non si erano opposti.

 

Gli stessi abitanti, ora, chiedono al Consigliere di Stato Avv. Claudio Zali, di considerare il “modus operandi” dell’operatore, e d’invalidare la licenza edilizia. Inoltre hanno chiesto pure l’introduzione di un coordinamento cantonale, volto a razionalizzare l’edificazione di queste antenne che, "sempre più sono utili unicamente al portafoglio degli operatori, siccome non parliamo più di copertura necessaria per l’utilità pubblica".

 

A tale proposito, il Gruppo di Comano/Cureglia, offeso dalle recenti dichiarazioni del portavoce di Swisscom (Mauro Regusci), che avrebbe paragonato le onde elettromagnetiche di un’antenna ad un caffè (link), hanno voluto ricordare a quest’ultimo di non essere contrari alle antenne, ma di volere "maggior rispetto per la salute dei cittadini, ed in primis dei bambini, cosa di cui Swisscom non si cura assolutamente".

 

“Bisogna ricordare, che oramai la popolazione, e non solo, è concorde sul fatto che queste onde elettromagnetiche sono pericolose per la salute, tanto che, è proprio l'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ad aver inserito i campi elettromagnetici in alta frequenza nella categoria 2B (senza definirne la dose), categoria definita cancerogena per l'uomo. Lo stesso UFAM (Ufficio Federale dell’Ambiente), per questo argomento, richiama di continuo nei suoi testi “La prevenzione”! Ci sarà pure un motivo! Se come dice il Signor Mauro Regusci, non ci sono prove che le onde elettromagnetiche facciano male, non ci sono neppure quelle che NON lo siano! Bisogna pure precisare che nessuno di questi gruppi ha mai chiesto di limitare queste antenne, ma bensì richiesto che vengano posizionate lontane dai centri abitati, o zone sensibili! “, si legge nel comunicato.

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