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CANTONEDog Park ok, ma l'educazione parte dal padrone

01.04.14 - 08:47
"Il detentore deve sempre saper gestire il proprio cane", sostiene il veterinario cantonale. È davvero utile creare un Dog Park?
Ti Press
Dog Park ok, ma l'educazione parte dal padrone
"Il detentore deve sempre saper gestire il proprio cane", sostiene il veterinario cantonale. È davvero utile creare un Dog Park?

LUGANO - “Cani aggressivi, mancano i Dog Park!”, si è sentito echeggiare dopo l’incresciosa aggressione da parte di un cane contro una bambina di 5 anni.  Ma uno spazio recintato per i fidi amici a quattro zampe è la panacea contro tutti i mali o si sta ululando alla luna? «I cani sono animali sociali che necessitano di contatti giornalieri con le persone e, se possibile, con altri cani – afferma il veterinario cantonale Tullio Vanzetti –. Per far questo e per soddisfare il bisogno fisiologico di movimento occorre dar loro la possibilità di muoversi sia con passeggiate al guinzaglio sia, quando le circostanze lo permettono, lasciandoli liberi in zone non frequentate dal pubblico». Chiaro è che il problema molte volte sta nel bipede. «È determinante la capacità del detentore di gestire responsabilmente il proprio cane, in particolare di richiamarlo immediatamente e tenerlo al guinzaglio quando si incontrano altre persone».

I famosi, quanto rari, Dog Park potrebbero dunque essere la soluzione per evitare spiacevoli incontri con delle fauci canine. Già, ma non scodinzolate troppo in fretta. «I parchi riservati ai cani sono strutture dove si possono lasciare liberi i proprio cani. Attenzione però: anche se ci si trova all’interno di un’area di svago destinata ai cani, il detentore deve sempre garantire il controllo del suo animale, nel pieno rispetto degli altri utenti di questi spazi». È inoltre doveroso intaccare una leggenda metropolitana: una cane che “assaggia” il sangue umano sarà portato ad azzannare nuovamente una persona. «Questo non corrisponde al vero. La cosa importante è, dopo un incidente di morsicatura, valutare la dinamica dell’accaduto e prendere le misure adeguate (sia di carattere strutturale che gestionale) per impedire che l’episodio possa succedere di nuovo». 

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