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LUGANOGli agenti fanno mea culpa. Uno dei due: "vivevo un periodo di frustrazione"

24.01.14 - 12:25
Alla sbarra i due poliziotti rei di aver picchiato e abbandonato, in un bosco ad Arogno, un rumeno fermato a Lugano
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Gli agenti fanno mea culpa. Uno dei due: "vivevo un periodo di frustrazione"
Alla sbarra i due poliziotti rei di aver picchiato e abbandonato, in un bosco ad Arogno, un rumeno fermato a Lugano

LUGANO - È iniziato oggi, alle Assise correzionali di Lugano, il processo nei confronti dei due agenti della polizia comunale sul cui capo pendono le accuse di rapimento, abuso di autorità, lesioni semplici con arma e omissione di soccorso.

I due, rei di aver picchiato e abbandonato, lo scorso 27 marzo, in un bosco ad Arogno, un rumeno fermato in stazione a Lugano e sospettato di essere l'autore di alcuni furti, hanno riconosciuto l'atto d'accusa. Perloro sono stati chiesti due anni di carcere sospesi con la condizionale.

 

"Siamo giunti in stazione per dei controlli e abbiamo controllato una persona che urlava, ma nei suoi confronti non sono emerse irregolarità" raccontano gli imputati. Nonostante questo i due imputati hanno continuato con il controllo, ammanettato l'uomo e lo hanno fatto salire in auto. Quindi sono arrivati fino alla dogana di Arogno, per lasciare tornare in Italia l'uomo. "La situazione in macchina era tranquilla", spiegano.

 

Arrivati a destinazioni i poliziotti hanno fatto scendere l'uomo per poi colpirlo con un calcio al sedere. Il rumeno, per il colpo, sarebbe caduto sbattendo con il viso a terra. Il poliziotto 29enne ha quindi infierito con calci, pugni e manganellate lasciando il rumeno a terra, sanguinante, ad affrontare una temperatura di 2 gradi.

 

Lo stesso poliziotto ammette che in quel periodo stava vivendo un forte sentimento di frustrazione a causa di un furto subito in casa poco tempo prima "probabilmente ad opera di un rumeno". Non bastasse, il 29enne ricorda che lo stesso periodo aveva visto morire una donna gettatasi dall'autosilo Motta. Proprio due giorni prima dei fatti di Arogno.

 

Resta ora da attendere la requisitoria del procuratore generale John Noseda e in seguito verrà data la parola alla difesa dei due agenti sostenuta dagli avvocati Edy Grignola, Nadir Guglielmoni e Adriano Sala.

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