Cerca e trova immobili

BELLINZONAAlle Officine c'è inquietudine, la risoluzione del Comitato di Sciopero

29.11.12 - 12:45
I lavoratori esprimono preoccupazione sul futuro del comparto bellinzonese
Foto FVR Franjo M.
Alle Officine c'è inquietudine, la risoluzione del Comitato di Sciopero
I lavoratori esprimono preoccupazione sul futuro del comparto bellinzonese

BELLINZONA  - E' ancora pieno di incognite il futuro delle Officine di Bellinzona. Alla richiesta correlata da oltre 15mila firme per la creazione di un polo tecnologico si affiancano due progetti-studio delle FFS che preoccupano e non poco il Comitato di sciopero delle Officine di Bellinzona.

Questa mattina a Bellinzona il Comitato di Sciopero delle Officine ha presentato una risoluzione in cui si chiede alle FFS chiarezza alle FFS sui suoi progetti futuri riguardanti l'area delle officine. Il comitato ha espresso preoccupazione per il progetto FFS LAGO in cui le FFS "hanno semplicemente limato il potenziale di mercato stimato nel progetto FFS "LAGO", legittimando così le analisi immobiliari in corso da parte dello studio FFS "AREA". Nel Consiglio di Direzione di questo studio siede, insieme a eminenti personalità ticinesi, proprio quel Rocco Cattaneo che con una "disinteressata provocazione" ha lanciato a mezzo stampa la proposta di fare dell'OBe un quartiere residenziale".

"Il progetto LAGO e lo studio AREA, imbastiti dalle FFS in parallelo allo studio di fattibilità del Centro di competenze, hanno costretto il Comitato a continue sollecitazioni per avere una minima informazione su obiettivi e risultati". 

"Alla luce di questa situazione, le FFS sembrano voler contrapporre una facile speculazione immobiliare a un impegnativo ma promettente sviluppo industriale e occupazionale, stravolgendo e smentendo gli impegni presi finora con il Cantone Ticino e i rappresentanti dei collaboratori OBe".

I lavoratori delle Officine di Bellinzona riuniti in assemblea il 28 novembre 2012 pongono alle autorità politiche cantonali e regionali (Municipio di Bellinzona, Consiglio di Stato e Deputazione ticinesi, in primis), nonché alla direzione ed al consiglio di amministrazione delle FFS le seguenti richieste:

1) di proseguire con coerenza e rapidità nella direzione di quanto definito in modo puntuale dal bando di concorso per lo studio di fattibilità del Centro di competenze (in particolare la premessa e il capitolo 5);

2) di orientare lo studio di fattibilità del Centro di competenze utilizzando completamente l'attuale sedime dell'Obe (circa 100.000 metri quadrati)

3) di accantonare in modo definitivo lo studio FFS "AREA" sciogliendo tutta l'organizzazione messa in piedi attorno ad esso (consiglio di direzione, eccetera);

4) che le analisi di mercato (volumi e fatturato) delle Obe previste nello studio di fattibilità per il Centro di competenze siano effettuate da un ente super partes:

5) di continuare ad attenersi in modo scrupoloso e incondizionato alla dichiarazione d'intenti sottoscritta il 13 dicembre 2011 dal presidente del Comitato e dal responsabile P-OP-MT;

6) di continuare in modo attivo e rinnovato il proprio impegno affinché le "condizioni necessarie" al successo del Centro di competenze, identificate dallo studio della società BDO, vengano garantite in primis dalle FFS: in particolare attraverso

a) l'apporto di progetti innovativi e strategici all'interno del Centro di competenze;

b) la gestione ottimale della transizione presso le Officine FFS di Bellinzona;

c) la necessità di formazione e riqualificazione professionale;

7) di fare il necessario affinché le FFS garantiscono durante il periodo di transizione (almeno 7 anni) i volumi necessari per mantenere intatta, per lo meno allo stato attuale, l'intera struttura e l'occupazione alle OBe;

8) di dimensionare il layout sale per almeno 25mila sale annue;

9) di garantire un volume di lavoro per il 2013 tale da assicurare l'attuale livello occupazionale;

10) di assumere gli attuali collaboratori interinali e interrompere l'attuale politica di assunzione di personale temporaneo.

Qualora queste legittime rivendicazioni del personale non fossero rispettate integralmente al più tardi entro la fine di gennaio 2013, l'assemblea chiede che venga riavviata la procedura affinché l'iniziativa per un "Polo tecnologico", lanciata dal personale delle OBe nella primavera del 2008, possa celermente riprendere il suo iter e quanto prima sia sottoposta a votazione popolare.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE