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CANTONE«Ma quindi casa tua è in affitto?», c'è una nuova truffa su WhatsApp

26.05.22 - 23:58
Che segue una analoga di poco meno di un anno fa. E il consiglio del Centro di cibersicurezza di Berna vale ancora
ZAF
«Ma quindi casa tua è in affitto?», c'è una nuova truffa su WhatsApp
Che segue una analoga di poco meno di un anno fa. E il consiglio del Centro di cibersicurezza di Berna vale ancora

LUGANO - In generale quando su WhatsApp ti scrive qualcuno che non conosci chiedendoti qualcosa di veramente strano è meglio non fidarsi. Una regola, questa, che vale due volte se a scriverti è un numero MOLTO strano che ti chiede, in inglese, se affitti la tua casa... a Zurigo. L'interessata in questione risponde al nome di Ne, e sembra davvero convinta. 

Al di là del fatto che no, una casa vista Limmat non ce l'abbiamo, il modus operandi sembra davvero molto simile a quello di un altro messaggio analogo che ci era arrivato sullo smartphone giusto lo scorso agosto. In quel caso la richiesta era diversa, ma i punti di contatto sono comunque parecchi.

Ai tempi avevamo interpellato il Centro nazionale per la cibersicurezza (NCSC) a Berna che ci aveva consigliato, per bocca del vice-responsabile Max Klaus, «di non rispondere e cancellare immediatamente». E segnalare, aggiungiamo noi.

Beninteso, è probabile che rispondere non causi un danno automatico in quanto, stando alle caratteristiche del messaggio, «sembrerebbe trattarsi di un messaggio preparatorio per un attacco. Non è escluso che, dopo aver ricevuto una risposta, arrivi magari una richiesta finanziaria di qualche tipo».

Quindi non vi sarebbe rischio di hacking istantaneo del proprio cellulare, anche se un'invasione e/o una fuga di dati (verosimilmente a monte) potrebbe spiegare come i truffatori abbiano ottenuto il nostro numero.

Stando a Klaus «in realtà è impossibile da determinare con esattezza, le fonti possono essere diverse. Quando avviene una fuga di dati, un caso di phishing o viene violato un account privato tutti i numeri di telefono collegati a quell'account e/o dispositivo vengono raccolti in maniera sistematica dai criminali del web».

 

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