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CANTONEVenti scioperi in un anno. Nervi tesi sui convogli Tilo

08.03.22 - 06:00
Oggi sul fronte italiano i treni Tilo non viaggeranno. Chi deve rientrare in Ticino o deve recarsi in Italia deve sperar
Tipress
Venti scioperi in un anno. Nervi tesi sui convogli Tilo
Oggi sul fronte italiano i treni Tilo non viaggeranno. Chi deve rientrare in Ticino o deve recarsi in Italia deve sperar

LUGANO - Oggi l’ennesimo sciopero Tilo sul fronte italiano, con inevitabili ripercussioni anche sul traffico svizzero, e in particolar modo su quello ticinese. Da mezzanotte di oggi alle 17.59 di stasera i treni che dal Ticino partono verso Milano e verso Malpensa si fermeranno a Chiasso. Per quanto riguarda Varese-Malpensa le FFS si sono organizzate e metteranno dei bus sostitutivi. Chi dovrà andare a Milano deve organizzarsi con gli Intercity (poche corse e prezzi decisamente più alti) 

È il ventesimo sciopero in soli 13 mesi. Ancora una volta i viaggiatori diretti in Italia (e non sono pochi i ticinesi che si recano in Lombardia per impegni vari) e coloro che devono rientrare in Ticino si troveranno in difficoltà. E non è l’unica difficoltà che incontrano. Chi solitamente viaggia sui treni Tilo diretti a Milano e viceversa, è confrontato con continui ritardi, improvvise soppressioni di convogli, treni che si fermano a Chiasso e non procedono oltre per i motivi più disparati. 

Una domanda sorge spontanea tra i viaggiatori: ha ancora senso un servizio come Tilo, gestito da una società metà ticinese e metà italiana, fonte di disagi per i viaggiatori su entrambi i fronti a causa dei continui scioperi italiani?

«Tilo è un gioiellino» - «Certo che ha senso - interviene Remigio Ratti docente di economia dei trasporti e promotore del comitato Pro San Gottardo - non può essere di certo uno sciopero a mettere in discussione un gioiellino come il Tilo, che ha fatto vedere quello che si può fare con i trasporti ferroviari a livello regionale. Le offerte e le possibilità sono notevolmente migliorate rispetto al passato, ma oggi sono il primo a denunciare semmai la lentezza della Lugano-Milano tramite l’associazione Pro Gottardo Ferrovia d'Europa che ha l’intento di prolungare Alptransit fino a Milano». 

Una formula per migliorare il servizio - La politica, soprattutto quella ticinese, sul tema FFS e Tilo si è espressa raramente. Marco Romano è stato sicuramente una delle voci più critiche e sensibili sul tema dei trasporti. È a lui che rivolgiamo la domanda sull’utilità di un servizio Tilo gestito in questo modo. «In realtà la domanda dovrebbe essere un’altra: ovvero cosa possiamo fare in modo tale che malgrado gli scioperi italiani il servizio ticinese non subisca delle battute di arresto. Non metterei in discussione Tilo come società mista, ma di fronte a scioperi e disagi sarebbe meglio che in quel caso l’intero orario sia realizzabile con partenze da Chiasso o da Stabio». Che il traffico a lunga percorrenza sia quello più soggetto a turbolenze è cosa nota, «è un traffico vitale per il nostro Cantone», aggiunge il consigliere nazionale. «La qualità e la puntualità è sicuramente migliorata negli ultimi anni, ma dobbiamo purtroppo ammettere che spesso quando ci sono delle pecche queste sono riconducibili a eventi avvenuti all’estero, e nella maggioranza dei casi si tratta di uno sciopero».

Anche Brenno Canevascini, presidente di ASTUTI, l’Associazione ticinese utenti dei trasporti pubblici, difende la doppia anima italo-svizzera di Tilo. «Che possa essere trasformata completamente in una società svizzera è legalmente possibile, che possa poi portare dei benefici nei collegamenti verso Milano o verso Varese, in caso di sciopero, francamente avrei qualche dubbio. Gli scioperi in Italia non sono solo dati dal personale viaggiante ma anche da capi stazioni e altre categorie, e in quel caso non cambia nulla se un treno è svizzero o di Trenitalia».

L'Italia deve attivarsi per migliorare la linea Chiasso-Milano - Berna sembra avere le mani legate e pochi margini di manovra. «Di recente – aggiunge Marco Romano - ho fatto una proposta affinché il Governo federale e l’Ambasciata svizzera a Roma spingano l’Italia a usare i soldi del PNRR, il Piano nazionale italiano di ripresa e resilienza. Hanno 30 miliardi per la mobilità e la linea Chiasso-Milano è una delle linee più vecchie d’Italia, ci sono dei tratti dove è talmente carica che si va a 45 all’ora. L’Italia deve usare quei soldi per mettere a posto questa linea ferroviaria».

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COMMENTI
 

Cuntacc 2 anni fa su tio
Fare una società con l'Italia, nel settore trasporti pubblici, fallimento assicurato.

volabas56 2 anni fa su tio
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