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TORRICELLA-TAVERNEMaltrattamenti in un asilo nido, arrestate due educatrici

05.09.20 - 20:34
Una 41enne e una 24enne sono accusate di coazione, lesioni semplici, vie di fatto e violazione del dovere di assistenza.
Keystone
Maltrattamenti in un asilo nido, arrestate due educatrici
Una 41enne e una 24enne sono accusate di coazione, lesioni semplici, vie di fatto e violazione del dovere di assistenza.
Avrebbero strattonato, usato modi bruschi e linguaggi inappropriati nei confronti di minori.

TORRICELLA-TAVERNE - Sono in corso una serie di verifiche e interrogatori a seguito di una segnalazione per possibili maltrattamenti all'interno di un asilo nido del Luganese. A comunicarlo sono il Ministero pubblico e la Polizia cantonale. Gli accertamenti sono finalizzati a comprendere se sussistano i presupposti di reati di natura penale.

Si ipotizzano in particolare gli addebiti di coazione, lesioni semplici, vie di fatto e violazione del dovere di assistenza o educazione. Al momento si parla di possibili strattonamenti, di modi bruschi e utilizzo di linguaggi inappropriati nei confronti dei minori. 

Due persone in carcere - Al vaglio vi è la posizione di due educatrici, una 41enne cittadina portoghese e una 24enne cittadina svizzera, entrambe domiciliate nel Luganese. Al termine dei verbali d'interrogatorio è stato disposto l'arresto delle due educatrici e la misura restrittiva della libertà è nel frattempo già stata confermata dal Giudice dei provvedimenti coercitivi (GPC). Non vi sono per contro evidenze di reato a carico di altre educatrici della struttura d'accoglienza.

In manette la responsabile del nido - Stando al Caffè, si tratta di una struttura di Taverne e una delle due persone in carcere sarebbe la responsabile del nido. L'inchiesta sarebbe partita dalla segnalazione di un genitore, il cui figlio presentava dei lividi. La struttura, aperta ormai da 18 anni, non è stata chiusa e lunedì tornerà ad accogliere i bambini. Per questo motivo, in sostituzione delle due donne arrestate, sono state assunte tre persone.

La polizia prenderà direttamente contatto con i genitori dei minori potenzialmente coinvolti. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Pamela Pedretti.

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