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Anche l'EOC ricorre al lavoro ridotto

CANTONEAnche l'EOC ricorre al lavoro ridotto

09.04.20 - 14:12
La richiesta riguarda 400 collaboratori
tipress (Archivio)
Anche l'EOC ricorre al lavoro ridotto
La richiesta riguarda 400 collaboratori

Anche l’EOC, come molte altre strutture ospedaliere a nord delle Alpi, ha dovuto ricorrere al lavoro ridotto. D'altra parte come noto, per combattere il COVID-19, il Consiglio federale ha promulgato un’ordinanza specifica (Ordinanza 2), che sancisce diversi provvedimenti. Nel caso in questione, in relazione agli interventi chirurgici, l’Ordinanza vieta l’esecuzione di esami, trattamenti, terapie e interventi medici non urgenti.

La richiesta di lavoro a tempo ridotto in Ticino riguarda circa 400 collaboratori (su un totale di 5800 collaboratori).

Il problema in tutta la Svizzera - Tutti gli istituti svizzeri sono interessati, ma in modo più o meno evidente. Da un giorno all'altro le operazioni elettive - ossia programmate e non urgenti - sono state annullate e l'ambulatorio è quasi fermo. «Questo mette in crisi un ospedale», ha spiegato ieri a Keystone-ATS Patricia Albisetti, segretaria generale della Federazione degli ospedali vodesi (FHV) che raggruppa 12 ospedali regionali, in particolare quelli di Rennaz, Nyon e Yverdon-les-Bains.

Nei cantoni svizzero tedeschi la situazione è la stessa per gli ospedali di Lucerna, Zugo, Uri come anche di Svitto. Anche gli ospedali privati basilesi hanno chiesto di beneficiare del lavoro ridotto, come il centro di Bethesda. Il numero di posti interessati dalla misura sarà noto nei prossimi giorni.

C'è chi non l'ha richiesto - Il lavoro ridotto al momento non è stato introdotto negli ospedali universitari di Ginevra (HUG), presso l'ospedale di Friburgo e all'ospedale di Zurigo. Lo stesso anche per gli ospedali di Berna, l'ospedale universitario di Basilea e quello cantonale di Basilea Campagna.

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