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LOCARNOEra ricoverato alla Carità: muore lo psichiatra Nicola Ferroni

23.03.20 - 15:49
Grande professionista, classe 1954, nato a Faido, è stato anche al servizio della Piazza d'Armi del Sopraceneri
Lettore Tio/20Minuti
Era ricoverato alla Carità: muore lo psichiatra Nicola Ferroni
Grande professionista, classe 1954, nato a Faido, è stato anche al servizio della Piazza d'Armi del Sopraceneri
Di recente si era candidato per le elezioni comunali di Muralto. Il ricordo dell'amico Claudio Franscella, presidente del Gran Consiglio ticinese.

Si è spento negli scorsi giorni all'ospedale La Carità di Locarno lo psichiatra Nicola Ferroni. Classe 1954, nato a Faido, era un uomo fattosi apprezzare in vari ambiti. Di recente si era pure messo in lista per le elezioni comunali di Muralto, con la lista mista "Muralto Democratica". L'amico Claudio Franscella, presidente del Gran Consiglio ticinese, lo ricorda con le lacrime agli occhi. «Abbiamo perso una grandissima persona. Un professionista serio. E personalmente sento di avere perso anche un vero amico, un confidente». 

Una carriera piena di soddisfazioni – Secondo alcuni amici, fino a inizio marzo il dottor Ferroni sembrava stare bene. Poi alcuni strani sintomi. E il conseguente ricovero nella struttura della Carità, al momento dedicata ai malati di Covid-19. Ferroni, titolare di uno studio privato, era medico responsabile dell'Unità di Medicina Psicosomatica (UMP) della Fondazione Clinica Varini dal 1996. È stato anche psichiatra della Piazza d’Armi del Sopraceneri.

Incarichi importanti – A lungo è stato membro del gruppo d'intervento militare sullo stress postraumatico. È stato anche professore a contratto alla Scuola di specializzazione in Psicoterapia Conversazionale di Parma e riconosciuta dal Ministero Italiano Università e Ricerca.

Un personaggio riflessivo e intelligente – «Quando ho saputo del suo decesso – riprende Franscella con immensa commozione – mi sono sentito malissimo. Io e Nicola ci trovavamo e ci sentivamo regolarmente. Sono a terra. Sbigottito. Si era lanciato pure con grande entusiasmo nella campagna politica. Sono molto vicino alla famiglia. Lo ripeto: il Ticino perde un grande uomo. Un personaggio riflessivo, intelligente, che nel corso della sua brillante carriera ha salvato tante persone».

 

 

 

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