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Ticinese trattata da untrice: «Mi hanno cacciata di casa»

CANTONE / VALLESETicinese trattata da untrice: «Mi hanno cacciata di casa»

18.03.20 - 12:34
Una permanenza in Vallese sta diventando incubo dopo l'esplosione di coronavirus: «Forse per colpa della targa italiana»
tipress
Ticinese trattata da untrice: «Mi hanno cacciata di casa»
Una permanenza in Vallese sta diventando incubo dopo l'esplosione di coronavirus: «Forse per colpa della targa italiana»

SION - Trattata come un'untrice e cacciata di casa. È quanto accaduto a una ticinese recatasi agli inizi di marzo in Vallese.

«Avevo preso in affitto un appartamento in un piccolo villaggio locale», racconta P.*. Ciò avveniva pochi giorni prima della famigerata "zona rossa" in Lombardia. L'auto targata Italia ha complicato ulteriormente la situazione. «Sarà forse per quello... In ogni caso, dopo l'esplosione di casi di coronavirus, prima in Italia e poi in Ticino, è venuta a bussarmi la padrona di casa intimandomi di lasciare immediatamente l'appartamento».

La donna, intimorita, ha fatto le valige e ha tolto le tende. «Almeno è stata onesta e mi ha ridato indietro i soldi delle notti non consumate». Ma la strana storia non si è conclusa qui.

La proprietaria di casa ha iniziato un'ossessionante serie di telefonate. Quotidiane. «Ha cominciato chiedendomi di andare a fare il tampone. Il marito era appena uscito d'ospedale. Sono entrambi in là con gli anni. Credo si sia fatta prendere dal panico». Il tampone, però, la donna non può farlo. «Non ho nessun sintomo. Sono anche passate quasi due settimane da allora. Ma vaglielo a spiegare».

Le richieste si sono presto trasformate in minacce: «Nel frattempo ci sono stati dei positivi nella zona in cui abitavo. Secondo la padrona di casa li ho infettati io. La sua insistenza è presto mutata in altro. È arrivata a dirmi che mi farà scrivere dal Municpio. Che mi denuncerà».

Tutta questa storia non ha fatto altro che caricare d'ansia P. «Non so cosa fare. Mi stanno suggerendo di andare alla polizia e denunciare per stalking. Ci sto pensando seriamente».

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