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CANTONEInchiesta Cadei, «occorre lasciare lavorare gli inquirenti»

01.02.20 - 20:15
Gli avvocati Yasar Ravi e Luisa Polli invitano a «evitare processi mediatici e popolari»
Ti-press (Davide Agosta)
Inchiesta sul Gruppo Cadei, la richiesta degli avvocati: «Evitare i processi mediatici».
Inchiesta sul Gruppo Cadei, la richiesta degli avvocati: «Evitare i processi mediatici».
Inchiesta Cadei, «occorre lasciare lavorare gli inquirenti»
Gli avvocati Yasar Ravi e Luisa Polli invitano a «evitare processi mediatici e popolari»

BELLINZONA - Il blitz della polizia presso le concessionarie del Gruppo Cadei in Ticino, sta molto facendo discutere l'opinione pubblica. Tanto che gli avvocati Yasar Ravi e Luisa Polli, «in nome e per conto del nostro assistito», hanno inoltrato ai media una presa di posizione «in merito alle recenti e imprecise informazioni diffusesi a macchia d’olio».

«Tutta la documentazione necessaria a eseguire gli accertamenti del caso» è stata immediatamente messa a disposizione delle autorità, spiegano i legali. «Pertanto, occorre ora lasciare lavorare gli inquirenti senza che si proceda a premature supposizioni e infondate accuse (segnatamente l’assurda allegazione secondo la quale la clientela sarebbe stata imbrogliata sul reale chilometraggio dei veicoli acquistati)».

La collaborazione è massima, aggiungono gli avvocati: «In questo senso il nostro assistito tiene a sottolineare la sua totale disponibilità al chiarimento della fattispecie di cui contesta la rilevanza penale. Egli confida nel fatto che la giustizia farà il proprio corso e sarà in grado di confermare la bontà di oltre quarant’anni di professione».

Ravi e Polli ricordano infine che «nei confronti di ognuno vige il sacrosanto diritto alla presunzione d’innocenza, garantito dalla nostra Costituzione e dal nostro codice di rito, motivo per il quale invitiamo cortesemente a voler evitare processi mediatici e popolari prima che le Autorità competenti abbiano svolto compiutamente il proprio lavoro».

Ricordiamo che i quattro dipendenti del Gruppo fermati mercoledì restano in carcere, su decisione del Giudice dei provvedimenti coercitivi. La Polizia cantonale, in collaborazione con la Sezione della circolazione, ha istituito una apposita helpline. Tutti coloro che ritengono di essere stati danneggiati possono contattare (da lunedì a venerdì e fino al 7 febbraio, 07.00-20.00) il numero 0840 117 112.

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