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CANTONE / CONFINE«Ho perso il lavoro in Ticino, per quello ho fatto il colpo»

08.01.20 - 17:43
Parla uno dei rapinatori a processo per diverse rapine a cavallo tra Svizzera e Milanese: «Non avevo nemmeno i soldi per pagarmi l'affitto»
Carabinieri Varese
«Ho perso il lavoro in Ticino, per quello ho fatto il colpo»
Parla uno dei rapinatori a processo per diverse rapine a cavallo tra Svizzera e Milanese: «Non avevo nemmeno i soldi per pagarmi l'affitto»

VARESE - «Non avevo più soldi dopo aver perso il lavoro in Svizzera. Non avevo più un euro per pagare l’affitto di casa, tanto che quella sera, dopo aver fatto il colpo, siamo andati a dormire in Hotel, a Lavena». Si giustifica così uno dei componenti della "banda delle slot", alla sbarra per alcuni colpi a sale giochi e compro oro a cavallo tra il Ticino e il Milanese.

Nel processo, l'uomo nega l'esistenza di un'organizzazione o di una qualsiasi pianificazione. Gli autori dei colpi, questo è certo, sono giovani e inesperti, come già specificato dai carabinieri varesini all’indomani dei primi arresti nell’ambito di quella che è stata definita l’operazione Beverly. E tuttavia - come riferisce il portale VareseNews -, comunque pericolosi. Estrarre un’arma durante una rapina, anche se giocattolo, può essere la miccia per qualcosa di ben più grave.

Ciò che tuttavia preoccupa, è il contesto nel quale si è sviluppata questa piccola banda criminale. I tre giovani hanno infatti mostrato di appartenere a una fascia debole della popolazione, fatta di disoccupazione, nessuna o poca competenza professionale, con il bisogno di denaro per mantenere l’autonomia conquistata (grazie al lavoro in Ticino) che, venuta meno, ha portato a cedere a pratiche illegali.

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