Ancora lamentele da parte dei commercianti ai ferri corti con il maltempo e l'organizzazione, la risposta del Municipio: «C'è un regolamento da rispettare»
LUGANO - «Ho speso 650 franchi di cerata solo per proteggermi dall'acqua, senza calcolare le altre spese», racconta esasperata una delle commercianti itineranti sentite oggi per le vie di Lugano dai microfoni di tio.ch, «ma a loro (gli organizzatori, ndr.) non va bene». E non è l'unica voce tinta di sconforto e frustrazione.
Malgrado il maltempo e l'acqua, infatti, l'aria che tira al mercatino di Natale cittadino resta decisamente incandescente. Una situazione difficile, già denunciata ieri dall'Associazione Mercanti Itineranti della Svizzera Italiana (AMISI), alla quale però ha risposto per le rime la Divisione eventi della città.
Pomo della discordia, soprattutto dopo una settimana di piogge, sembrano essere proprio le strutture: inadatte al maltempo e che i vari espositori tentano di "sistemare" - fra teloni e sovrastrutture - per evitare di bagnarsi e rovinare i propri prodotti.
Modifiche che, però, l'organizzazione non approva perché ledono al decoro: «Sono arrivati con la polizia, a mò di minaccia, per dirci che non si può fare», racconta un'altra commerciante, «posso anche capire le loro motivazioni, ma nessuno ci ha aiutati... Cosa dobbiamo fare?».
La risposta di Roberto Badaracco è però categorica: «Semplicemente abbiamo adottato delle regole, quelle che non piacciono ad alcuni ma che sono assolutamente necessarie per garantire un decoro e la giusta visibilità a questo mercato», conferma il municipale, «questi negozianti hanno firmato un contratto nel quale si impegnano a rispettare, sia gli orari sia la disposizione della merce».
E per quanto riguarda l'impiego della polizia? «Ci sono sì situazioni di persone che continuano a non rispettare il regolamento, in questi casi ci presentiamo con gli agenti anche per far capire che, come città, ci teniamo e non siamo qui per ridere ma è una cosa seria».