Un giovane residente in Ticino si trova attualmente a Pejë per lavoro. E racconta la disperazione dipinta sul volto di chi è scappato dal recente terremoto con epicentro a Durazzo
PEJE / LUGANO – «Qui c’è gente disperata. La situazione è davvero drammatica». Sono momenti di grande emotività quelli vissuti da un 30enne residente nel Luganese, attualmente in Kosovo per lavoro. A Pejë, località situata nella zona occidentale del Paese, stanno arrivando tantissimi sfollati dall’Albania. Gente che non ha più nulla dopo il tremendo terremoto di martedì.
Un episodio devastante – Epicentro a Durazzo, magnitudo 6,5, decine di morti, centinaia di feriti. «La popolazione kosovara sta facendo di tutto per accogliere queste persone», racconta il nostro interlocutore.
Una gara di solidarietà – Dalle immagini inviate a Tio/20minuti si nota come siano stati organizzati dei veri e propri centri di raccolta per vestiti, coperte, commestibili. «Tutto quanto può servire alle vittime del terremoto. Posso dire che i kosovari sono davvero preoccupati e in pena per l’Albania. Stanno partendo vari bus dal Kosovo per andare a prendere gli albanesi che sono rimasti senza un tetto».
Grande intraprendenza – Il 30enne del Luganese resterà ancora alcuni giorni nella nazione balcanica. E ne loda la grande intraprendenza. «Nessuno è indifferente. Sia lo Stato, sia i privati si stanno rimboccando le maniche per fare in modo che queste povere persone abbiano un alloggio e cibo per le prossime settimane. È una vera emergenza».
Tutti vogliono fare la loro parte – Tra gli sfollati, ci sono donne, anziani, bambini piccoli. Soffrono per quello che hanno appena vissuto. «È terribile. Però c’è anche qualcosa di bello in tutto questa vicenda angosciante. I kosovari sono generosi, quando vedono qualcuno in difficoltà non stanno con le mani in mano. Qui vedi movimento dalla mattina alla sera, tutti vogliono fare la loro parte».