Piazza Riforma negata al corteo: critiche ai municipali per la loro politica poco ecologista
LUGANO - Con una giovane ecologista, Dalia Elshater, si è aperta la manifestazione per una Lugano vivibile e senza traffico. Organizzato dal partito socialista in collaborazione con Verdi, ATA, altre associazioni e gruppi ambientalisti, il corteo di pedoni, biciclette e monopattini per la pedonalizzazione del centro e per le piste ciclabili è partito dal LAC per snodarsi sul lungolago fino al Municipio. Secondo gli organizzatori i presenti erano 250.
«È una grande gioia poter constatare che non siamo solo noi giovani ad avere un forte interesse per il nostro futuro - ha esordito Dalia Elshater aprendo il dibattito -. È bello poter sentire il supporto e il sostegno da parte di diverse generazioni anche perché, sono sicura, che soltanto con la collaborazione e volontà di tutti sarà possibile porre un freno ai danni compiuti fino ad ora».
La giovane attivista ha ricordato quindi l'importanza di questo momento definendolo «storico per tutta la vita sulla terra». «È importante lottare - ha aggiunto -, non farlo vorrebbe dire arrendersi all'idea che l'umanità ha distrutto sé stessa e la propria casa. L'uomo è l'unico che può rimediare al problema che lui stesso ha creato durante la sua breve esistenza della terra. Il primo passo è ammettere la crisi e l'emergenza che stiamo vivendo nell'indifferenza del mondo politico ed economico».
Sulla scia delle critiche alla politica ticinese si è aggiunto quindi Marco Vitali di Pro Velo Ticino. «Dieci anni fa ci hanno promesso le corsie dei bus aperte alle biciclette, stiamo ancora aspettando», ha proseguito quindi Vitali stigmatizzando la politica ecologista come «l'inerzia» dell' Esecutivo. Quindi, cifre alla mano, ha sciorinato tutti i numeri negativi di Lugano: «Due per cento di mobilità ciclistica. Lugano è, in questo senso, la peggiore d'Europa». Ma Lugano è anche «l'unica città dove i pendolari sono aumentati. Sono il doppio rispetto a Zurigo». O ancora, a Lugano «si fanno 14 metri in bici per abitante, nella altre città svizzere si raggiunge il chilometro».
I momenti più applauditi sono stati quelli durante i quali hanno preso la parola i giovani. Uno di questi, Daniele, di "Sciopero per il clima", si è scagliato contro una città che ospita le Harley Davidson: «Ma che immagine diamo di Lugano? - ha esordito -. Questa è una città invivibile. Non si è stimolati ad andare in bici. Per questo chiediamo la chiusura del centro al traffico motorizzato». Il corteo si è poi spostato verso Piazza Rezzonico, mentre Raoul Ghisletta con dure parole ha criticato la non concessione di Piazza Riforma da parte del Municipio, che di riflesso ha ricevuto un coro di fischi e contestazioni dai presenti.
Proprio dall'Esecutivo tanto criticato si è alzata infine la voce, attesa, della municipale Cristina Zanini Barzaghi che a sua volta ha fatto da cassa di risonanza alle lamentele rivolte contro il Municipio : «Far cambiare direzione ad un transatlantico come la città, dopo decenni di politiche assolutamente insensibili alle richieste dell’area rosso verde in favore dell’ambiente e della socialità, è difficile - ha ammesso -. Ma ora, dopo diversi anni di lavoro in municipio, posso confermare che la maggioranza non ha la reale convinzione di voler realizzare questi obiettivi con coerenza».
Quindi ha concluso con un messaggio positivo e di speranza: «La vostra presenza massiccia alla manifestazione del 13 ottobre è importante per fare sentire la voglia di cambiamento a favore dell’ambiente e della qualità di vita. E poi in seguito avremo assolutamente bisogno di accrescere la forza politica dell’area di pensiero rosso-verde nelle istituzioni: questa sarà la chiave di volta per agire più efficacemente a favore dell’ambiente e della socialità».