Cerca e trova immobili

LUGANOIn tre mesi 91 violenze domestiche

03.06.19 - 16:33
In polizia è operativo un nuovo agente contro la violenza tra le mura di casa. Ben 55 casi solo nella città di Lugano
Depositphotos (lofilolo)
In tre mesi 91 violenze domestiche
In polizia è operativo un nuovo agente contro la violenza tra le mura di casa. Ben 55 casi solo nella città di Lugano

 

LUGANO - La Polizia Città di Lugano si è dotata di una nuova figura per contrastare il fenomeno della violenza domestica: dallo scorso novembre è infatti operativo un agente nell’ambito del progetto di intervento denominato VIDO (acronimo di violenza domestica). L’incarico è stato affidato ad un poliziotto di provata esperienza e con una lunga carriera alle spalle, il quale opera  in stretta collaborazione con il coordinatore del servizio violenza domestica della Polizia cantonale, il con il sgtm Giorgio Carrara.

Il progetto VIDO si pone quale obiettivo quello di contrastare un fenomeno che negli anni ha visto un significativo aumento dei casi, infatti nel 2018, in Ticino, sono stati registrati 1088 casi.

Nella sola Regione III del Luganese, nei primi tre mesi di quest’anno sono stati effettuati 91 interventi di Polizia nell'ambito della violenza domestica di cui 55 solo a Lugano. Di questi, ben 21 sono successivamente sfociati in denuncia penale d'ufficio.

I compiti  - L’agente incaricato, che funge da antenna sul territorio, ha la funzione di raccogliere tutte le informazioni utili ad approfondire i diversi episodi di violenza; individuare soluzioni puntuali; assicurare la presa di contatto con le vittime offrendo loro accompagnamento e sostegno qualificati; promuovere a livello locale programmi specifici con l’obiettivo di favorire l’informazione e l’emancipazione (es. incontri pubblici, collaborazioni con gli enti coinvolti). L’azione di vicinanza alle famiglie in cui avviene l’abuso consente inoltre di abbattere i muri di silenzio che molto spesso isolano le vittime di violenza. La presenza attiva dell’agente sul territorio e l’interazione con i diversi attori istituzionali e sociali favoriscono quindi una collaborazione capillare e specialistica con la Polizia cantonale.

Ad oggi, dopo circa quattro mesi di attività, il progetto - fa sapere la polizia - «ha dato riscontri positivi: è stata intensificata la collaborazione tra la Polizia comunale e la Polizia cantonale in questo ambito di intervento; sono stati attivati diversi contatti con istituti e ospedali, con l’obiettivo di promuovere conferenze sul tema, rivolte in particolare ai dipendenti delle strutture».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Maxy70 4 anni fa su tio
Mi piacerebbe sapere chi sono e da quale "retroterra culturale" provengono quei vigliacchi. Non credo che sia persone come noi, educati nel rispetto del diritto e della dignità della persona! Giurerei che si tratta di determinate "culture", che fra l'altro abbiamo anche il discutibile piacere di ospitare.

Mac67 4 anni fa su tio
Anche nelle strade non è meglio, ma si tace ... e concordo codice disapplicato es coazione sessuale prevede un massimo di 10 anni: 1 difficile da provare, con la scusa dubbio pro reo... il più delle volte non si arriva a condanna, solo umiliazione per le donne ... non sono donna, ma immagino ( interrogate x ore e ore ) e in giudizio cercano qualunque incoerenza per assolvere. Ma anche se condannati... pene molto lontane dal massimo edittale ... mesi! Ho letto sentenze vergognose... non si dovrebbe dire ma a qualche giudice dovrebbero toccare qualche affetto... poi sono curioso come applicherebbe la legge! Poi qualcuno commette infrazioni stradali anche senza coinvolgere nessuno e sconta la pena detentiva! Assurdo ! Siamo un paese troppo buonista per reati gravi e intransigente per reati molto meno gravi! Quindi o applicare severamente entrambi, o ammorbidire i meno gravi e applicare pene severe a chi lo merita!

Zarco 4 anni fa su tio
Rendere le leggi meno ridicole ? oggi me ho letta una di sentenza , che mi pento di essere onesto ...
NOTIZIE PIÙ LETTE