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CADENAZZOTrans trovata morta: il condominio in subbuglio

27.05.19 - 16:36
È successo nel palazzo "a luci rosse" di via Monteceneri. L'amministratore: «Il Comune intervenga al più presto»
foto tio.ch / 20min
Polizia e ambulanza sul luogo del decesso
Polizia e ambulanza sul luogo del decesso
Trans trovata morta: il condominio in subbuglio
È successo nel palazzo "a luci rosse" di via Monteceneri. L'amministratore: «Il Comune intervenga al più presto»

CADENAZZO - È la goccia che potrebbe far traboccare il vaso. Almeno ci sperano gli abitanti di via Monteceneri 86 a Cadenazzo: nel famigerato “condominio a luci rosse” la prostituzione illegale non si è mai fermata. Nemmeno ieri sera, quando la polizia è intervenuta in un appartamento a seguito del decesso di una transessuale.

Una ragazza, di origini sudamericane, sarebbe stata trovata senza vita in camera sua, da una coinquilina. A causare il decesso – avvenuto per arresto cardiaco – sarebbe stata una overdose di sostanze, secondo le indiscrezioni raccolte da tio.ch/20minuti. Polizia e pompieri sono intervenuti sul posto intorno alle 22. 

«È stata una scena raccapricciante» raccontano alcuni condomini esasperati dai continui problemi. «Il via vai dei clienti non si è fermato nemmeno davanti agli agenti e ai pompieri». L'amministratore del palazzo si dice «sconcertato» e punta il dito contro il Municipio: «Questa situazione di degrado va avanti da anni sotto il naso delle autorità. Evidentemente non si vuole intervenire». 

Il sindaco di Cadenazzo non era raggiungibile per un commento nel pomeriggio. In compenso l'esecutivo comunale ha emanato un comunicato, a seguito dell'articolo. 

Il comunicato del Municipio

Il Municipio di Cadenazzo ha appreso di un decesso avvenuto all’interno dello stabile al Bosco, in Via Monte Ceneri 86. Si premette che tale informazione è giunta al Municipio da privati cittadini e non in via ufficiale da parte di una Autorità.

Le generalità della persona defunta non sono attualmente note al Municipio di Cadenazzo; le modalità del decesso sono al vaglio delle competenti autorità. Si osserva che al momento attuale non vi è una conferma sull’effettivo svolgimento o meno dell’attività di prostituzione della persona deceduta. Anche in tal senso sarà compito dell’autorità preposta effettuare le dovute verifiche.

In merito alle accuse di immobilismo e tolleranza dell’esercizio delle prostituzione nello Stabile denominato al Bosco da parte dell’amministrazione dello stabile, si osserva che l’Esecutivo comunale si è mosso per contrastare l’esercizio di prostituzione all’interno della zona residenziale. In tal senso, già nel 2014, si è avviata la procedura per la modifica alle norme di Piano regolatore, con l’introduzione della definizione di molestia e delle attività ammesse nella zona edificabile; tale procedura è stato oggetto di ricorsi.

La sentenza del 14 dicembre 2018 del Tribunale cantonale amministrativo, cresciuta in giudicato in primavera 2019, ha confermato la validità della norma. Si dispone pertanto solo oggi di una base legale che permetta di intervenire in caso di comprovato esercizio della prostituzione in edifici situati in zona residenziale. In ogni caso le segnalazioni già trasmesse al Municipio hanno permesso, nel frattempo, di dare avvio alle procedure di verifica per comprovare formalmente l’esercizio della prostituzione e per poter in seguito intervenire per il rispetto della nuova norma di Piano regolatore; tutto ciò in collaborazione con i preposti servizi di Polizia.

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