Cerca e trova immobili

CANTONETre condanne e un'assoluzione per il crollo nel San Salvatore

30.01.19 - 18:32
La Corte delle Correzionali ha riconosciuto colpevoli di violazione delle regole dell'arte edilizia per negligenza tre dei quattro imputati
Tipress
Tre condanne e un'assoluzione per il crollo nel San Salvatore
La Corte delle Correzionali ha riconosciuto colpevoli di violazione delle regole dell'arte edilizia per negligenza tre dei quattro imputati

LUGANO - Tre condanne a una pena pecuniaria sospesa e un'assoluzione. È questa la sentenza pronunciata nei confronti dei quattro imputati che la scorsa settimana erano comparsi alle Correzionali per il crollo verificatosi nel 2017 nella galleria del San Salvatore.

La Corte presieduta dal giudice Mauro Ermani, come comunicato oggi alle parti, ha riconosciuto colpevoli del reato di violazione delle regole dell'arte edilizia per negligenza un 53enne ingegnere (responsabile della direzione locale dei lavori), un 67enne impresario costruttore (viceresponsabile della direzione locale dei lavori) e un 35enne (assistente alla direzione dei lavori). I tre sono stati prosciolti dalle imputazioni di franamento per negligenza e di perturbamento della circolazione per negligenza. È stato invece pienamente assolto un 67enne ingegnere civile, accusato dei medesimi reati.

Nello dettaglio, al 53enne è stata inflitta una pena pecuniaria di 36'000 franchi, al 67enne di 1'500 franchi e al 35enne di 6'000 franchi. Le pene sono sospese per un periodo di prova di due anni.

Nella sua requisitoria, in cui chiedeva la condanna a pene pecuniarie sospese, la procuratrice pubblica Chiara Borelli aveva fatto leva sulle cause che sarebbero state alla base del crollo: l'aumento della pressione idrostatica a seguito dell'impermeabilizzazione del tunnel e l'assenza dei previsti fori di drenaggio.

Era invece stata chiesta l'assoluzione da tutti gli avvocati difensori (Luca Marcellini, Fulvio Pelli, Felice Dafond e Carlo Borradori). «Nulla dimostra che i lavori del 2012 siano il nesso causale del cedimento» avevano detto nei loro interventi, sottolineando inoltre la mancanza di una o più perizie di parte che non è stato possibile allestire per la prescrizione che incombeva sui reati.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE