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CONFINEUcciso e trovato nei boschi: «Non era una testa calda»

20.10.18 - 19:00
La fidanzata del 21enne, rinvenuto a Tavernola una decina di giorni fa, è convinta che il compagno sia stato ammazzato «per una sciocchezza»
Tipress
Ucciso e trovato nei boschi: «Non era una testa calda»
La fidanzata del 21enne, rinvenuto a Tavernola una decina di giorni fa, è convinta che il compagno sia stato ammazzato «per una sciocchezza»

TAVERNOLA - È trascorsa ormai una decina di giorni dal ritrovamento del cadavere di un 21enne originario del Gambia, nei boschi di Tavernola, a pochi chilometri dal confine con il Ticino. Il giovane, come confermato nelle ore immediatamente successive al rinvenimento della salma, è stato ucciso.

Una «brava persona, piena di premure». A raccontarlo è la giovane fidanzata, che ha deciso di rompere il silenzio affidando al Giornale di Olgiate le sue personali considerazioni sul dramma da poco vissuto. «Non si faceva coinvolgere, non era una testa calda» ha dichiarato, ammettendo però di non sapere cosa sia successo. La sua convinzione è che sia stato «ammazzato per una sciocchezza».

Il 21enne - che viveva in Italia da circa 4 anni - era stato coinvolto in una rissa nel mese di agosto dello scorso anno, ma anche in quel caso «ci era stato trascinato», conferma la ragazza che ha inoltre rivelato che i due si sarebbero dovuti sposare.

Nel frattempo, l’associazione comasca Circolo Vizioso ha organizzato per sabato prossimo una marcia per ricordare il giovane scomparso. «Non vogliamo che il suo ricordo venga strumentalizzato dall’ignoranza dell’individuo per etichettare ancora una volta i migranti come problema».

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