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LUGANOPalazzo del degrado, un inquilino ci apre la porta: «C'erano anche scarafaggi»

03.10.18 - 18:10
Da quattro anni vive nella "torre" di via Industria, un inquilino racconta il suo disagio: «Entri senza referenze. Andarsene è difficile»
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Palazzo del degrado, un inquilino ci apre la porta: «C'erano anche scarafaggi»
Da quattro anni vive nella "torre" di via Industria, un inquilino racconta il suo disagio: «Entri senza referenze. Andarsene è difficile»

PREGASSONA - Degrado, emarginazione. E interventi di ristrutturazione "di facciata" da parte di amministrazioni passate e presenti. Dopo lo scandalo dell'appartamento "del degrado" sono molti gli aggettivi spesi nei confronti di Palazzo Torre di via Industria, a Pregassona. Il ritratto che ne viene fuori non aiuta a riaccreditare un contesto che pare racchiudere in sé diverse realtà difficili, ai margini. Da quel palazzone di quindici piani, però, si fanno sentire anche voci di chi dal disagio vorrebbe tirarsene fuori, ma che fa fatica. Tra questi E.B., 35enne arrivato a palazzo Torre nel 2014.

«Persino gli scarafaggi» - «Avevo pochi mezzi e dovevo trovare una sistemazione - ci racconta -. Mi fecero un colloquio di 5 minuti. Non mi chiesero nessuna referenza. L'appartamento era mio». Quello che il 35enne trova una volta aperta la porta della sua nuova casa è documentato in una serie di video che E.B. dal 2014 carica su una pagina Facebook creata appositamente per denunciare questa situazione. «Lo stabile era così come lasciato dall'inquilino precedente. Sporco, fatiscente. Dal soffitto del bagno cadevano pezzi di intonaco e c'erano infiltrazioni d'acqua. Il forno era sporco, la cucina non funzionante. Gli elettrodomestici erano rotti e in casa giravano anche degli scarafaggi».

Interventi pagati di tasca propria - E.B. chiede all'amministrazione di intervenire. «Nessuno si fa vivo». Quindi decide di tirarsi su le maniche e, con l'esperienza di carpentiere maturata e buona volontà, pian piano rende la sua nuova casa vivibile. «Mi è costato diverse centinaia di franchi. Soldi che non ho mai riavuto indietro», aggiunge.

Da poco meno di due anni è cambiato l'amministratore, ma non sembra esserlo la sostanza: «I nuovi amministratori si sono fatti vivi poco più di un anno fa. Ho una tapparella che non funziona e necessiterebbe di un pezzo di ricambio. Non li ho più visti. Mi hanno solo sistemato la porta di ingresso».

«Arrivare è semplice, andare via no» - Da quell'edificio il 35enne vorrebbe andare via. «C'è sempre gente che fa danni, ma non siamo tutti così. Io non ho un lavoro fisso e così non me ne posso andare. Nel frattempo la mia compagna sta per avere un bambino e non vorrei che crescesse qua dentro». Ci mostra delle foto. La confezione di una siringa e del sangue per terra. «Questo è il posto dove viviamo. "Se non ti piace puoi andartene", ti rispondono se provi a lamentarti. Mi sto impegnando per farlo».

Vicini di casa dell'appartamento del degrado - Coincidenza vuole che i genitori della compagna di E.B. condividessero il pianerottolo con il proprietario dei 18 cani rinvenuti in un mare di spazzatura. «Da tempo si lamentavano per la puzza. Nessuno ha mai fatto niente. Adesso che lo schifo è finito sui giornali non è cambiato quasi nulla. Sembra che le pulizie condominiali siano fatte un po' più spesso, ma non so quanto durerà».

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