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RIVA SAN VITALEAggressione omofoba: ma a prenderle è l'aggressore

30.08.18 - 18:00
L'episodio lunedì sera è stato immortalato in un video. Protagonista un 34enne già noto alle forze dell'ordine, armato di un coltellino
Aggressione omofoba: ma a prenderle è l'aggressore
L'episodio lunedì sera è stato immortalato in un video. Protagonista un 34enne già noto alle forze dell'ordine, armato di un coltellino

RIVA SAN VITALE - «Io non nascondo di essere gay, ma non mi faccio mettere le mani addosso». È tranquillo anche se ancora indignato A.A., 30enne di Capolago. Lunedì era uscito per una serata a Riva San Vitale quando, nella piazza del paese, è stato avvicinato da un uomo in evidente stato di ebbrezza. Tra i due è sorta una colluttazione immortalata da alcuni presenti in un video (vedi allegato).

Lo scontro - Il filmato mostra all'inizio l'aggressore che, spingendo A.A. contro un muro, simula con il corpo un atto sessuale. Durante lo scontro è spuntato anche un coltello e A.A., che fino a quel punto ha più che tenuto testa all'avversario (assestandogli un paio di colpi vigorosi) si è dato alla fuga e ha chiamato le forze dell'ordine.

La violenza-spettacolo - La scena - da notare - si svolge sotto lo sguardo divertito di diversi presenti, nessuno dei quali interviene. Consapevole di essere filmato, l'aggressore non manca di esibire il coltello davanti alla videocamera. «Ti sfiletto, sono un macellaio» ripete più volte, prima di lanciarsi all'inseguimento della vittima.

Noto alle forte dell'ordine - La conclusione (fuori campo) arriva con l'intervento della polizia: «Una persona è stata controllata per questioni di ordine pubblico. In seguito, tranquillizzatosi, è rientrato al suo domicilio» fanno sapere dalla Cantonale. L'uomo, un 34enne cittadino serbo trasferitosi in paese di recente, è già noto alla giustizia per episodi simili e ha diversi precedenti penali. Alcuni esercizi pubblici della zona lo hanno inoltre diffidato per ubriachezza molesta. 

«Mai visto prima» - «Non lo avevo mai visto prima e il nostro è stato un incontro fortuito» assicura A.A. «Ha iniziato a prendermi di mira dopo che gli ho detto di essere gay. Per me è una cosa normale: in paese lo sanno tutti, non ne faccio mistero». Solo dopo «diversi insulti e uno schiaffo» il giovane ammette di essere passato a sua volta alle mani «per legittima difesa». Ora valuterà se sporgere denuncia: «È inaccettabile che accadano cose del genere - afferma -. Nel mio caso ha avuto pane per i suoi denti, ma se fosse toccato a un altro?». 

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