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LUGANO / CONFINEAcquisto di bitcoin, sventata una maxi truffa

17.08.18 - 19:17
Un trader finanziario stava per essere raggirato da due persone, che gli avevano dato appuntamento in un hotel di Lugano, salvo poi fissare un altro incontro a Como per "problemi doganali"
Ti Press
Acquisto di bitcoin, sventata una maxi truffa
Un trader finanziario stava per essere raggirato da due persone, che gli avevano dato appuntamento in un hotel di Lugano, salvo poi fissare un altro incontro a Como per "problemi doganali"

COMO - Una maxi truffa di 3.000 bitcoin, del valore di 17 milioni di euro, è stata sventata dalla Polizia di Stato di Como ai danni un trader finanziario che ha chiamato il 112 non appena ha capito che, nei suoi confronti, stavano realizzando un raggiro.

L'uomo era stata contattato da una persona, via Facebook, la quale gli aveva proposto un incontro per l'acquisto di bitcoin in un noto Hotel di Lugano. All'appuntamento il giorno di Ferragosto, però, si sono presentati in due che gli hanno spiegato di aver problemi doganali per il trasferimento del denaro e hanno fissato un altro incontro, lo stesso giorno a Como, in un altro hotel, dove era stata prenotata la sala conferenze. Hanno chiesto e ottenuto una prima transazione di 3,5 bitcoin per 20mila euro, andata a buon fine, e per la quale sono stati corrisposti 10mila euro in contanti.

I problemi sollevati hanno insospettito l'uomo che ha contattato le forze dell'ordine. Sono intervenuti agenti della Squadra Volante che hanno identificato i due e sequestrato il denaro in sala: 69 mila euro in banconote autentiche che ne coprivano numerose altre fac-simile, in alcune valigette.

Uno dei due è residente in provincia di Milano, l'altro di Monza Brianza, con precedenti di Polizia: sono stati denunciati. Stavano tentando una truffa, "rip deal" (affare sporco) che consiste nel prospettare un'operazione di cambio molto vantaggiosa. I truffatori fanno vedere banconote autentiche, ma riescono, al momento della chiusura dell'affare, a sostituire la valigetta e a consegnare alla vittima del denaro falso con la dicitura fac-smile, coprendolo con qualche banconota autentica.

Sono in corso indagini della Squadra mobile anche per risalire ad altri complici.

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