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ITALIA / CANTONETraffici dai Balcani al Ticino: fermate 17 persone

02.07.18 - 19:34
La struttura criminale - dedita al transito di migranti e armi ed al riciclaggio di denaro - operava in diversi Paesi europei
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Traffici dai Balcani al Ticino: fermate 17 persone
La struttura criminale - dedita al transito di migranti e armi ed al riciclaggio di denaro - operava in diversi Paesi europei

PALERMO / COMO  - Nelle prime ore di questa mattina i Carabinieri di Palermo hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, nei confronti di 17 persone, ritenute (a vario titolo) responsabili di associazione per delinquere transnazionale, finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, al traffico di armi da guerra e al riciclaggio di diamanti, oro e denaro contante operativa in diverse province italiane, tra le quali Como e Sondrio, nonché in Svizzera, Germania, Macedonia e Kosovo.

Secondo quanto riferito da diversi media italiani, indagando su alcuni soggetti “locali” in Sicilia gli inquirenti dell’Arma sono stati in grado di svelare ampi scenari su scala internazionale, sviluppati in seguito grazie alla collaborazione delle autorità dei singoli paesi interessati.

A toccare la Svizzera, e il Ticino, erano in particolare le attività dedite al trasporto di migranti, spesso provenienti dall’area balcanica. Le indagini hanno permesso di fare luce in particolare su due gruppi, il primo dei quali composto da cittadini kosovari e italiani stanziali tra Como, Sondrio ed il territorio elvetico.

Per oltrepassare il confine si pagavano 3’000 euro a testa. E due sono gli episodi riguardanti la Svizzera, ed il Ticino, documentati dagli investigatori. Il primo risale al 13 marzo del 2017, quando un furgone proveniente dai Balcani ma con targhe elvetiche fu bloccato al valico di Ponte Cremenaga con 11 clandestini a bordo. Il conducente fu arrestato mentre i suoi “passeggeri” vennero espulsi e rimandati in Italia. Due di questi, legati ad uno dei 17 fermati, riuscirono però a varcare il confine in un secondo momento.

Il secondo episodio si è verificato invece nel corso del mese successivo, quando un flusso di numerosi clandestini partì dal Kosovo, giungendo prima in Italia (passando per Trieste) con l’obiettivo finale di arrivare in Svizzera. Uno dei soggetti transitati illegalmente in Svizzera sarebbe stato inoltre impiegato dall’organizzazione per trafficare armi.

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