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LUGANODopo la multa, la Youtuber rischia una denuncia

13.04.18 - 17:33
La Polizia cantonale fa luce sulla vicenda della vlogger tedesca Rosella Mia. «La procedura era corretta». E potrebbero seguire altri provvedimenti
Dopo la multa, la Youtuber rischia una denuncia
La Polizia cantonale fa luce sulla vicenda della vlogger tedesca Rosella Mia. «La procedura era corretta». E potrebbero seguire altri provvedimenti

LUGANO - E luce fu sul "caso" della multa alla Youtuber Rosella Mia. Durante una recente vacanza in Ticino, la vlogger tedesca si è scagliata contro la polizia ticinese, accusando di «corruzione» un agente che l'aveva multata per un'infrazione stradale. Il poliziotto si sarebbe «intascato il denaro della multa infilandosi i soldi nel portafogli», dichiara la donna in un video pubblicato su Youtube.  

Verifiche interne - A seguito del nostro articolo, la Polizia cantonale è venuta a conoscenza del caso, e in maniera autonoma ha fatto scattare delle verifiche interne. Da queste è emerso che la cauzione a copertura spese era stata incassata da un loro agente. In questo contesto la Polizia cantonale rileva che «nell'ambito della vicenda l'agire degli agenti è stato corretto» e che pertanto non si è svolto esattamente come il video fa credere. 

Cosa è successo - L'auto su cui viaggiava la Youtuber assieme alla famiglia, in effetti, è stata fermata il 30 aprile nel primo pomeriggio in via Pian Scairolo a Noranco da una pattuglia della Polizia cantonale. I soldi - 260 euro, e non 270 come dichiarato nel video - sono stati incassati per «superamento della doppia linea di sicurezza».

«Valuteremo i passi necessari» - Quanto al fatto che il poliziotto abbia «intascato» il denaro, «ogni agente della Polizia cantonale è responsabile per la consegna degli importi contravvenzionali riscossi. In questo caso l'agente ha regolarmente incassato l’importo a copertura spese poi depositato presso il posto di Polizia cantonale di Noranco.» precisano dal Servizio Comunicazione, media e prevenzione della Polizia cantonale. «Inoltre, è stata emessa regolare ricevuta, la cui copia è in nostro possesso». Altro che corruzione, dunque. Ma la Polizia non la prende alla leggera. «Si tratta di un'accusa totalmente infondata. In quest’ambito valuteremo i passi necessari per difendere l'onorabilità del Corpo di polizia».

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