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CANTONEFurti di animali: pochi casi, ma quando accade non si rivedono

12.04.18 - 18:31
Il fenomeno in Ticino presenta dimensioni limitate. Gli episodi degli ultimi anni però non sono mai stati chiariti
Fotolia
Furti di animali: pochi casi, ma quando accade non si rivedono
Il fenomeno in Ticino presenta dimensioni limitate. Gli episodi degli ultimi anni però non sono mai stati chiariti

LUGANO - I casi di animali domestici che scompaiono nel nulla, lo testimoniano i siti internet dedicati agli annunci e le bacheche dei social network, sono ormai all’ordine del giorno. Succede infatti con una certa frequenza che gli amici a quattro zampe finiscano per smarrirsi dopo essersi allontanati troppo da casa. Ma quante sono invece le sparizioni provocate dallo "zampino" umano? Abbiamo rivolto la domanda direttamente alla Polizia cantonale.

Negli ultimi tre anni, i furti (relativi ad animali domestici e di allevamento) denunciati alle autorità sono stati meno di una decina all’anno. Per superare questa soglia bisogna tornare indietro fino al 2013, quando ne furono segnalati 15, tra i quali un “maxi-sequestro” avvenuto ad Isone in cui ignoti riuscirono a dileguarsi nel nulla con un bottino di ben 90 pecore. Tra le vittime predilette - ci spiega la Polizia cantonale - troviamo conigli, tartarughe, galline e perfino le arnie delle api, ma nella lista non mancano nemmeno gatti e cani.

In un caso recente, ad essere colpita è stata una famiglia residente nel Luganese, presa di mira da malintenzionati che, dopo aver praticato un buco nel recinto all’esterno dell’abitazione, hanno portato via la loro cagnolina.

Nessuna preoccupazione, ma... - L’analisi del fenomeno in Ticino rivela due facce opposte. Da un lato infatti la Polizia sottolinea come - per dimensioni e dinamiche - l’attuale situazione non presenti particolari preoccupazioni, in quanto non si rilevano segnali della presenza sul nostro territorio di organizzazioni o gruppi dediti al traffico e ai furti di animali. Dall’altro resta però il fatto, poco confortante, che i casi di questi ultimi cinque anni - una quarantina in tutto - non sono mai stati chiariti.

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