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L’apparecchio della Swiss Helicopter pesava diverse decine di chili. La notizia, confermata anche da Berna, è avvolta da un alone di mistero. Perché?
MENDRISIO – Un drone di diverse decine di chili si schianta nella notte. Avrebbe potuto avere conseguenze nefaste l’incidente verificatosi a fine febbraio nei dintorni di Mendrisio. Coinvolto un apparecchio della Swiss Helicopter, realizzato dal costruttore Swissdrone. «L’incidente – spiega Nicole Raez, portavoce dell’Ufficio federale dell’aviazione civile – ci è stato segnalato all’inizio di marzo. Sul caso è stata aperta un’inchiesta».
Basta questo per giustificare il massimo riserbo mantenuto finora attorno alla notizia? Solitamente i droni autorizzati a circolare di notte sono quelli militari. Si tratta di modelli molto differenti dall’ SDO 50 V2 precipitato a Mendrisio e condotto da un privato. Il modello in questione ha le sembianze di un piccolo elicottero, ha una capacità di carico di 30 chili e può raggiungere una durata di volo di due ore. Per legge potrebbe volare solo di giorno. Perché era attivo nelle ore notturne? E su mandato di chi? Beneficiava di un’autorizzazione speciale?
C’è chi sostiene che il drone fosse impegnato in un volo di prova per la verifica di una camera termica. Ma anche chi ipotizza un altro scenario. Il drone sarebbe stato in volo per un’operazione legata all’ordine pubblico. E proprio dalle persone “sorvegliate” sarebbe arrivato l’impulso che ha fatto precipitare l’apparecchio. Fantascienza? Igor Canepa, capo base e pilota di Swiss Helicopter, è piuttosto ermetico. Ma conferma i fatti. «Sì, abbiamo avuto un incidente». Per il resto, si aggrappa al silenzio imposto da Berna. «Dobbiamo chiarire l’accaduto. Al drone è stato mandato un disturbo di natura elettronica. Ma non posso dire di più».
