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ITALIA/CANTONELa trans rischia l'accusa di occultamento di cadavere

10.01.18 - 19:36
Niente porta a escludere che sia stato lui stesso a chiudere la porta quando ha capito che Enrico Maccari, il manager di Giubiasco, era ormai morto
La trans rischia l'accusa di occultamento di cadavere
Niente porta a escludere che sia stato lui stesso a chiudere la porta quando ha capito che Enrico Maccari, il manager di Giubiasco, era ormai morto

MILANO - La casa in cui è morto era stata affittata a una transessuale che la usava per i suoi incontri. Niente porta a escludere che sia stato lui stesso colui che ha chiuso la porta quando ha capito che il cliente era ormai morto.

Le ricerche di Enrico Maccari, il manager 55enne residente in Ticino, sono terminate ieri pomeriggio, quando la polizia è entrata nell'abitazione in via Fratelli Pozzi 1, nella periferia nord di Milano. A dare l'allarme era stata una ragazza cubana che in passato aveva vissuto lì e che nel pomeriggio si era fatta accompagnare da un'amica e dal fidanzato in via Pozzi, per recuperare uno zaino. Quando è entrata in casa ha scoperto il cadavere avvolto in una coperta nel piccolo bilocale. E ha chiamato la polizia.

Le cause del decesso del manager sono ancora da accertare, il corpo non aveva ferite esterne evidenti e l'ipotesi più accreditata resta quella della morte per cause naturali. Se il 55enne abbia assunto droga potrà svelarlo solo l'esame tossicologico quando sarà disposta l'autopsia. Le prime analisi del medico legale hanno rivelato che la morte risale a diversi giorni fa, quanti di preciso non è ancora chiaro. Gli investigatori della Squadra mobile diretti da Lorenzo Bucossi lo stavano cercando dal 29 dicembre scorso, quando i figli hanno denunciato la scomparsa dopo quattro giorni di silenzio.

L'imprenditore di 55 anni era stato visto l'ultima volta dalla famiglia il giorno di Natale. Era apparso tranquillo, senza preoccupazioni, con il sorriso di sempre. Nato in Italia, a Lecco, ma da anni residente a Giubiasco, l'uomo era direttore di un'azienda farmaceutica e di recente era passato ad un'altra società con un ruolo dirigenziale. «Sembrava felice» hanno riferito i conoscenti.

Il 29 dicembre la sua auto aziendale è stata trovata col gps all'angolo tra viale Monza e via Pozzi, a pochi metri dall'appartamento dove è morto. Ufficialmente non aveva interessi in quella zona della città, ma le ipotesi sulle sue frequentazioni sono ora una certezza investigativa: si cerca il transessuale o comunque la persona che era con lui al momento della morte.

Gli agenti sono convinti che il trans sia scappato per evitare di avere problemi con la polizia, probabilmente perché straniero e irregolare: dovrà chiarire diversi punti. Se non ha venduto droga al manager (escludendo quindi il reato di morte in conseguenza di altro reato) potrebbe rischiare l'accusa di occultamento di cadavere.

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