Neve, vento e gelo tengono in scacco un intero convoglio in Romandia. Circa 400 i passeggeri in trappola. La testimonianza della ticinese Sonia L.: «Alcune persone si sono sentite male»
SANT'ANTONINO/ AIGLE – Centinaia di persone bloccate in un treno per ore e ore. È accaduto nel pomeriggio e nella serata di domenica, nei pressi di Aigle, nel canton Vaud. A bordo del convoglio, anche due ticinesi: Sonia L. e la figlia, recatesi da Sant'Antonino in visita ai parenti in Vallese. Neve, vento e gelo hanno a lungo tenuto in scacco l'intero equipaggio. «Il treno è pieno di passeggeri – racconta in presa diretta Sonia L. –. Alcune persone si sono addirittura sentite male. È stato anche richiesto l'intervento di un medico».
Dovevano rientrare in Ticino – Sonia L. e sua figlia erano partite attorno alle 15 dalla piccola stazione vallesana di Ardon, villaggio in cui avevano trascorso tre giorni in serenità. Poi, il cambio a Martigny. «Stavamo viaggiando in direzione di Losanna – spiega la nostra interlocutrice –. Per poi fare rientro in Ticino. L'alternativa era quella di passare da Briga. Impossibile a causa delle pessime condizioni meteorologiche».
Locomotrice guasta – Ma, con l'opzione scelta, non è di certo andata meglio a Sonia e a sua figlia. Verso le 16.15 il treno si blocca. E non riparte più. «Ci hanno detto che la locomotrice era guasta. E che il treno di soccorso non riusciva ad arrivare, a causa del vento gelido e del forte accumulo di neve. Diverse decine di centimetri».
La lunga attesa – Cronaca "live" di una giornata da incubo. Claustrofobica. I minuti sembrano interminabili a bordo del treno incastrato nelle nevi di Aigle. L'atmosfera è surreale. «Se guardiamo dal finestrino, vediamo solo il buio – sospira Sonia, attorno alle 20 –. Ora pare stiano studiando una soluzione alternativa per venirci a prendere, con i pompieri. A noi non resta che attendere. Non possiamo fare niente».
Arriva la polizia – Nel frattempo, la polizia è riuscita a salire sul convoglio, su cui (il dato ora diventa ufficiale) sono presenti circa 400 persone. Sono circa le 20.30. Arrivano anche pompieri e protezione civile. «Gli agenti stanno distribuendo bottiglie d'acqua alla gente – fa sapere Sonia L. –. La situazione è complicata. Sembra che si sia formata un'enorme massa di ghiaccio che impedisce, in ogni caso, al treno di proseguire. Quindi ci dovranno spostare con altri mezzi».
Stanchezza e fame – Sono le 21.30 di domenica sera. Sono passate oltre cinque ore dal guasto. Il treno non si è mosso di un centimetro. I passeggeri sono ancora tutti lì. C'è chi inizia ad accusare la stanchezza. Chi ha fame. Tra gli addetti ai lavori presenti, inizia a circolare una voce: si proverà a trainare il treno all'indietro, verso la stazione di Bex. Operazione che potrebbe richiedere ancora parecchio tempo. Sonia si è rassegnata. «Sappiamo che stasera non potremo rientrare in Ticino come previsto. Andremo a dormire da parenti, probabilmente. Prima però dobbiamo uscire di qui. E non sarà evidente...».
Gravi disagi in Vallese - Le abbondanti nevicate e il vento gelido hanno creato gravi disagi nel Vallese orientale nella giornata di domenica 10 dicembre.
L'autostrada A9 è rimasta chiusa tra Aigle e Saint-Maurice, sono rimasti bloccati più di 2000 veicoli. Due strade di montagna sono state chiuse a causa del rischio valanghe.
Pesantemente perturbata anche la circolazione ferroviaria.
La voie entre Villeneuve et Leuk est totalement interrompue au trafic ferroviaire. Voyageurs de GE pour Viège ou Brigue voyagent via BE. Durée indéterminée. #CFF
— Info presse CFF (@presse_CFF) 10 dicembre 2017