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CONFINELo sfogo prima del gesto: «Come fanno a mangiare questi bimbi?»

21.10.17 - 10:53
Il 49enne morto ieri assieme ai figli nell'incendio a Como aveva scritto ai giornali per denunciare la situazione di difficoltà: «Nessuna visita dai servizi sociali»
Rescue Media
Lo sfogo prima del gesto: «Come fanno a mangiare questi bimbi?»
Il 49enne morto ieri assieme ai figli nell'incendio a Como aveva scritto ai giornali per denunciare la situazione di difficoltà: «Nessuna visita dai servizi sociali»

COMO - F. H., l'uomo che ieri a Como ha dato fuoco all'appartamento in cui è morto con i quattro figli, un mese fa aveva scritto una lettera in cui denunciava la sua situazione di difficoltà.

Un messaggio inviato il 16 settembre sul profilo Facebook del quotidiano La Provincia di Como, in cui l'operaio marocchino denunciava di non avere mai ricevuto la visita dei servizi sociali.

«Ho chiesto l'aiuto economico e l'assistente: zero. Ho scritto al dirigente e diceva che il Comune paga l'affitto. Come fanno a mangiare questi bimbi, forse sono troppi. La scuola è gia cominciata e il primo giorno sono andato dai carabinieri per non prendere una denuncia, noi siamo a casa».

Poi lamenta di non avere mai ricevuto «nessuna visita a casa dei servizi sociali per controllare la vita quotidiana dei bambini. Non vado via per paura del servizio sociale. Se ci sono problemi tra me e loro, cosa c'entrano i bambini?».

F.H. era stato contattato dal giornale e aveva raccontato della decisione di non mandare i bambini a scuola perché era tutto troppo caro per un papà solo e disoccupato, che aveva tirato avanti grazie alla solidarietà della famiglia di una ex maestra di una delle figlie.

Ricontattato nei giorni seguenti, non aveva più risposto al telefono. Da parte sua il Comune di Como già ieri aveva specificato quali erano state le iniziative prese a sostegno della famiglia H.: housing sociale dal 2014, supporti all'assistenza scolastica, mensa gratuita, diurnato pomeridiano.

«In seguito alle segnalazioni arrivate anche dalla scuola, i Servizi hanno convocato più volte il padre senza che questi si presentasse». E anche la preside della scuola frequentata dal figlio maggiore aveva confermato che il padre aveva rifiutato ogni tipo di aiuto, dalla dote scuola ai libri di testo.

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