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CANTONEMarco Siciliano deve tornare in Ticino

05.09.17 - 17:28
Accolto il ricorso del fisioterapista che uccise, a Obino, Beatrice Sulmoni
tipress
Marco Siciliano deve tornare in Ticino
Accolto il ricorso del fisioterapista che uccise, a Obino, Beatrice Sulmoni

LUGANO - Marco Siciliano non si muove dal Ticino, o meglio, deve ritornarvi. A stabilirlo è una sentenza del Tribunale federale che ha dichiarato inammissibile il ricorso del Governo ticinese.

I fatti - Condannato per aver ucciso la moglie, il fisioterapista, dal 25 novembre 2010 si trovava presso il penitenziario cantonale "La Stampa" per scontare una pena detentiva a vita alla quale era stato condannato dalla Corte delle assise criminali.

Il 1° marzo 2016, la Direzione delle strutture carcerarie ticinesi aveva però deciso il suo trasferimento presso il penitenziario di Bellevue, a Gorgier (NE), per «motivi di sicurezza e di ordine interno». Siciliano veniva così trasferito in meno di 24 ore nel marzo 2016, nonostante l’immediata opposizione presentata.

Il 20 gennaio 2017, la Divisione della giustizia respinge un reclamo dello stesso Siciliano, contrario al trasferimento. Lo stesso non fa la Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello (CRP), che, con sentenza del 13 luglio 2017, accoglie le richieste di Siciliano. Secondo la Corte cantonale non ci sarebbe una «seria messa in pericolo della sicurezza e dell'ordine interno da parte del condannato, tale da giustificare il suo trasferimento in un altro penitenziario, fuori Cantone».

Il 17 agosto del 2017 lo Stato del Cantone Ticino, per il tramite del Consiglio di Stato, impugna questa sentenza con un ricorso al Tribunale federale. La cui risposta è arrivata oggi.

Il Governo non è legittimato a ricorrere - «Il diritto di ricorso - ha spiegato il TF - spetta alla Cancelleria federale, ai dipartimenti federali o, in quanto lo preveda il diritto federale, ai servizi loro subordinati, se la decisione impugnata viola la legislazione federale nella sfera dei loro compiti. Di conseguenza, il Consiglio di Stato e le autorità cantonali di esecuzione delle pene e delle misure non sono abilitate a ricorrere dinanzi al Tribunale federale mediante un ricorso in materia penale».

In sostanza, il ricorso non è legittimo e di conseguenza «inammissibile». La sentenza, in sostanza, obbliga il Cantone al trasferimento immediato di Siciliano dal penitenziario romando a quello ticinese.

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