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LUGANO«Chi subisce un furto in casa vivrà nella paura»

28.08.17 - 14:48
Chiesti fino tre anni e sei mesi nei confronti del trio alla sbarra per un centinaio di colpi nel Malcantone. La difesa: «Rubavano per sopravvivere». La sentenza è attesa per mercoledì
archivio Tipress
«Chi subisce un furto in casa vivrà nella paura»
Chiesti fino tre anni e sei mesi nei confronti del trio alla sbarra per un centinaio di colpi nel Malcantone. La difesa: «Rubavano per sopravvivere». La sentenza è attesa per mercoledì

LUGANO – «Per gli abitanti del Malcantone l’arresto del trio è stato un sollievo». Così il procuratore pubblico Moreno Capella, che ha chiesto fino a tre anni e sei mesi di detenzione (oltre a quindici anni di espulsione dalla Svizzera) nei confronti dei tre ladri – cittadini albanesi di 27, 29 e 36 anni – a processo davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano per un centinaio di furti messi a segno nel Malcantone tra il 2014 e il 2016. La pena più bassa, di tre anni, è stata chiesta per il 29enne, che avrebbe preso parte a “soli” 49 furti.

In particolare durante l’estate dello scorso anno, la lunga serie di colpi – lo ha ricordato il procuratore – aveva seminato paura e insicurezza tra la popolazione. «Chi subisce un furto con violazione di domicilio subisce anche una violazione dei propri spazi, della propria tranquillità, della propria privacy» ha detto. E ha aggiunto: «La vittima avrà una vita futura arricchita con sistemi d’allarme e paure.»

Il procuratore si è soffermato anche sul valore della merce rubata, dopo che nel corso della mattinata i difensori (si tratta degli avvocati Chiara Buzzi, Véronique Droz Gianolli e Giovanni Maria Fares) avevano messo in dubbio gli importi denunciati. Per tutta la merce rubata si parla, infatti, di un valore complessivo di quasi trecentomila franchi. «Credo che sia importante raggiungere una quantificazione che sia in un ordine di grandezza che permetta un ragionamento fondato» ha detto Capella, sottolineando che non è auspicabile «perdere tempo» nella ricerca di giustificativi ormai non più disponibili.

La difesa: «Rubavano per sopravvivere» - I difensori, da parte loro, hanno fatto leva soprattutto sulla collaborazione fornita dal trio, che ha permesso di concludere l’inchiesta in tempi brevi. E anche sul carattere delle abitazioni prese di mira: «Si trattava di rustici, case secondarie in cui trovavano soltanto piccola refurtiva» ha detto l’avvocato Buzzi. E Droz Gianolli ha affermato che «rubavano per sopravvivere». I tre imputati – ha sottolineato l’avvocato Fares – non avrebbero quindi agito con l’intenzione di fare del male. I legali hanno pertanto chiesto una riduzione della pena (si parla di periodi di detenzione inferiori ai ventiquattro mesi) e la sospensione con la condizionale.

 La Corte, presieduta dal giudice Rosa Item, comunicherà la sentenza mercoledì 30 agosto alle 11.

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