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LUGANOAnziana dimenticata trovata in fin di vita dopo 4 giorni

02.02.17 - 16:42
I vicini di casa di una 83enne scrivono al servizio di assistenza e cura a domicilio: «Un essere umano non merita questo». La risposta: «Aperta un'inchiesta interna»
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Anziana dimenticata trovata in fin di vita dopo 4 giorni
I vicini di casa di una 83enne scrivono al servizio di assistenza e cura a domicilio: «Un essere umano non merita questo». La risposta: «Aperta un'inchiesta interna»

LUGANO - Prima il ricovero presso una clinica riabilitativa, poi il trasferimento a casa, mercoledì scorso, tramite un volontario della Croce Verde e gli operatori di Scudo, il servizio di assistenza e cura a domicilio (SACD) del Luganese.

Qualcosa però va storto per C.*, 83enne di Lugano. La donna, praticamente sola e non propriamente autosufficiente, avrebbe dovuto essere presa a carico (il condizionale è d'obbligo) proprio da Scudo. Il compito di chi offre quel tipo di assistenza è quello di recarsi presso il domicilio della persona con necessità, per prendersi cura dei suoi bisogni primari. Cosa che sarebbe dovuta accadere dal giorno seguente.

L'anziana non apre la porta - Il normale iter del SACD si inceppa dopo poche ore. Almeno secondo la testimonianza di un gruppo di vicini di casa e amici dell'83enne. «Sono tornati il giorno seguente, hanno citofonato, ma l'anziana non è mai arrivata ad aprire la porta. Quindi se ne sono andati», racconta uno di loro.

I giorni a seguire il personale del servizio assistenza si sarebbe recato ancora a casa della donna. Che però non ha più risposto al citofono e mai ha aperto la porta di casa. Questo viene notato da una vicina che a un certo punto chiede informazioni all'operatore assistenziale. «Mi hanno spiegato che l'anziana da giorni non faceva avere sue notizie. Io a quel punto mi sono allarmata e ho chiamato la comunale», ci spiega.

L'intervento della polizia e il triste epilogo - Dopo le verifiche del caso la polizia decide di entrare in casa dell'anziana. «Era in camera, sdraiata sul pavimento le sue condizioni sono immaginabili». La donna è stata quindi ricoverata al Civico. Stando alla stessa vicina, che ha contatti con l'ospedale, non sarebbe sopravvissuta.

La conferma della polizia - Contattata al telefono la polizia conferma l'intervento e il trasferimento della donna in ospedale. Ma non fornisce ulteriori informazioni.

«Avvieremo un'inchiesta» - Scudo, invece, non sembra inizialmente essere al corrente della situazione. «Sarebbe grave se i nostri operatori avessero agito in questo modo», ammette il presidente, dr.med. Sergio Macchi. «Avvieremo subito un'inchiesta interna per far luce sull'accaduto», aggiunge quindi.

Poche ore dopo, dallo stesso SACD arriva una mezza conferma che suona piuttosto come una discolpa: «La signora non è stata presa a carico da noi. Se un paziente non vuole ricevere le nostre cure non possiamo costringerlo», taglia corto Enrico Conte, Direttore amministrativo.

La lettera dei vicini dell'anziana - Una risposta, questa, che non piace ai vicini dell'83enne. Parte quindi una lettera (vedi allegato), inviata ai vertici di Scudo, tra i quali anche il municipale Lorenzo Quadri. «Come si fa a non approfondire il caso di una signora che non risponde da 4 giorni ad un citofono? (...) Cara direzione, spero vivamente vengano presi seri provvedimenti, perché un essere umano non merita questo, soprattutto se indifeso. Ci si ricordi che tutti invecchiamo», si legge nella missiva.

Quadri: «La vicenda non verrà lasciata cadere» - La risposta non tarda ad arrivare. È proprio Quadri a rispondere a uno dei vicini dell'anziana: «Sono stato informato dal presidente dell'increscioso accaduto che, a nostro parere, dovrà essere oggetto di un'inchiesta interna. Di più, vista la situazione, non posso dire, ma certamente la vicenda non verrà lasciata cadere».

 

* nome noto alla redazione

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