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LUGANOProcesso Peran, parla Bordoli: «Non ho le mani sporche di sangue»

04.10.16 - 15:22
Dopo essersi brevemente difeso dalle accuse rivoltegli dall'avvocata, il pp Paolo Bordoli ha chiesto 3 anni di detenzione: «Paladina dell’onestà? Voleva arrivare ai soldi dei suoi clienti»
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Processo Peran, parla Bordoli: «Non ho le mani sporche di sangue»
Dopo essersi brevemente difeso dalle accuse rivoltegli dall'avvocata, il pp Paolo Bordoli ha chiesto 3 anni di detenzione: «Paladina dell’onestà? Voleva arrivare ai soldi dei suoi clienti»

LUGANO - «Non sono solito a fare prologhi, ma un paio di cose vanno dette per ristabilire un minimo di verità nel mare di accuse infamanti che sono state gettate contro tutto e tutti. Non sono al servizio delle lobby bancarie, massoniche o quant’altro. Non ho ambizioni persecutorie. Non ho mani sporche di sangue per omicidi o quant’altro». Iniziando la requisitoria, il procuratore pubblico Paolo Bordoli si è tolto un paio di sassolini dalle scarpe. Da mesi (o anni) viene accusato dalla Peran di essere al servizio non dello Stato bensì di interessi di settore e, tra le altre cose, di aver partecipato, essersi fatto mandante, o avere qualche complicità in un omicidio. La richiesta di pena dell’accusa è di tre anni di detenzione e l’interdizione dall’esercizio della professione di avvocato.

«Voleva i soldi» - «L’aula è il posto dove cercare di far emergere una verità processuale», ha detto Bordoli. «L’unica spiegazione è che voleva incassare molto, voleva incassare molto più di quanto le spettava. Quella che si definisce paladina dell’onesta contro il sistema corrotto in realtà voleva solo arrivare ai soldi dei suoi clienti».

«Non ci sono i cattivi» - Spesso Xenia Peran ha giustificato le sue azioni puntando il dito contro gli accusatori privati: Corrado Ferlaino e gli altri imprenditori italiani che hanno assunto l’avvocata luganese per la gestione di società e fondi in Svizzera e all’estero. «Non stiamo facendo un processo dei cattivi contro la buona», ha detto Bordoli, «Gli accusatori privati hanno avuto dei problemi in Italia e lo hanno ammesso. Gli accusatori privati sono in parte evasori fiscali e, almeno a me, non lo hanno nascosto».

Reazione al rifiuto - Non sarebbe quindi il desiderio di onestà ad aver mosso Xenia Peran. Secondo l’accusa si tratta invece della cupidigia e del desiderio di rivincita: «È come un attrice scritturata per un ruolo. Ma quando si rendono conto che non è all’altezza di quel ruolo e la cacciano, si scaglia contro produttori, registi e contro la stessa pièce nelle quale voleva recitare», ha commentato il pp.

Ferlaino? Bastava cercare su Google - «Avrebbe dovuto segnalare subito alle autorità la violazione delle norme anti-riciclaggio. Non era da un paio di giorni che conosceva delle vicende italiane di Ferlaino», ha detto Bordoli. L’onestà rivendicata da Xenia Peran, secondo Paolo Bordoli, è successiva, materializzatasi solo quando l’avvocata ha capito che non avrebbe avuto i soldi che sperava di ricevere. «La tesi della scoperta all’ultimo momento dei guai giudiziari di Ferlaino non regge: già nel 2007 nei documenti in possesso della Peran si parlava di bancarotta. E lo si sarebbe scoperto anche cercando in Google». Il fallimento della Società Sportiva Calcio Napoli risale infatti al 2004.

Richiesta di pena - Il procuratore pubblico Paolo Bordoli ha quindi chiesto la condanna dell’imputata per ripetuta appropriazione indebita, tentata estorsione e tentata coazione, ripetuta amministrazione infedele, ripetuta sottrazione di cose requisite o sequestrate, ripetuta soppressione di documento, ripetuta diffamazione,ingiuria e ripetuta violazione del segreto professionale. «Il suo atteggiamento processuale non depone a favore e la sua colpa è gravissima perché operava come avvocato, avrebbe avuto il dovere di tutela dei suoi clienti», ha detto il pp motivando l’esclusione delle attenuanti. La pena richiesta dall’accusa è di 3 anni di pena detentiva da espiare a cui deve aggiungersi una pena per ingiurie da 10 aliquote da 400 franchi l’una e l’interdizione dall’esercizio, sempre di 3 anni, della professione di avvocato.

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