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VEZIAInfastidita dal falso sordomuto: «Mi ha seguita fin dentro la Manor»

29.09.16 - 14:07
La polizia: «Nella maggior parte dei casi sono truffatori. Non date loro denaro»
tipress
Infastidita dal falso sordomuto: «Mi ha seguita fin dentro la Manor»
La polizia: «Nella maggior parte dei casi sono truffatori. Non date loro denaro»

VEZIA - I falsi sordomuti sono tornati in azione. Questa volta nel parcheggio della Manor di Vezia, ieri pomeriggio. A segnalarlo è una donna che, infastidita più volte da uno di questi soggetti, ha finito per chiamare la polizia. «Un ragazzo ha cercato di avvicinarmi con un foglio. Io ero al telefono, gli ho fatto capire di non essere interessata». La donna entra nel negozio, sempre al telefono, e si dirige verso il reparto giocattoli. «A un certo punto mi si presenta davanti ancora questo ragazzo. Insomma, mi ha seguito fin dentro la Manor!».

In questo caso niente pupazzetto con annesso biglietto (come avviene di solito), il ragazzo prima palesa il suo handicap, poi mostra un foglio che parrebbe essere una raccolta firme per aprire una struttura ad hoc per sordomuti. «Stavo quasi per firmare. Quel foglio era pieno di nomi e rispettive località di residenza. Poi noto lo spazio relativo all'offerta che si vuole dare. Insomma mi stava chiedendo dei soldi. A quel punto l'ho allontanato».

La donna, infastidita dall'accaduto, prende provvedimenti: «Ho avvisato la cassiera e la polizia». Questi ultimi, poco dopo sono sul posto. 

«Purtroppo, come spesso accade in queste circostanze, quando arriviamo non troviamo più nessuno - ci spiega il comandante della Polizia Comunale Ceresio Nord, Nicola Poretti -. Evidentemente si accorgono di essere stati smascherati, o qualcuno li avvisa del nostro arrivo». 

Il Comandante poi conferma: «Il fenomeno non è nuovo. Nella stragrande maggioranza dei casi non abbiamo di fronte persone con reali menomazioni fisiche, ma solo truffatori che cercano di estorcere denaro con l'inganno».

Il suggerimento, in questi casi, è scontato: «Non bisogna dare assolutamente soldi a queste persone. È invece il caso di chiamare la polizia», conclude Poretti.

 

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