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CANTONEProcesso EOC, non ci sono ancora risposte

20.09.16 - 13:33
Il dibattimento in Pretura penale a Bellinzona è stato aggiornato al prossimo 3 ottobre
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Processo EOC, non ci sono ancora risposte
Il dibattimento in Pretura penale a Bellinzona è stato aggiornato al prossimo 3 ottobre

BELLINZONA - Bisognerà attendere il prossimo 3 ottobre per il capitolo finale del processo nei confronti dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC) chiamato a rispondere del contagio di epatite C avvenuto il 19 dicembre 2013 all'Ospedale Civico di Lugano. Sì, perché stamani in Pretura penale a Bellinzona il direttore generale Giorgio Pellanda, seduto al banco degli imputati in rappresentanza dell’EOC e difeso dall'avvocato Mattia Tonella, non ha saputo spiegare per quale motivo nel corso dell’inchiesta non sia stato possibile stabilire i responsabili del contagio. La Corte lo ha interrogato su aspetti specifici, di cui - come diceva l'imputato - non è a conoscenza.

Il contagio, lo ricordiamo, era avvenuto nell’ambito delle procedure preparatorie per un esame di tomografia assiale computerizzata. Una manipolazione errata aveva reso possibile la trasmissione del virus dell’epatite C a tre pazienti. Ora l'Ente è accusato di lesioni colpose gravi, subordinatamente lesioni colpose semplici.

Stamani l'accusa, rappresentata dal procuratore generale John Noseda, insisteva in particolare sulla certificazione ISO del servizio non più rinnovata dalla fine del 2009. Ma la responsabile del servizio qualità dell'Ente, Adriana Degiorgi, ha spiegato che nella procedura anche all'epoca dei fatti si stavano ancora seguendo le procedure che erano state approvate dai certificatori ISO. Il mancato rinnovo è invece dovuto alla consapevolezza che la certificazione non permetteva una crescita del servizio. Per il monitoraggio delle procedure l'EOC ha dunque scelto di rivolgersi alla Joint Commission, legata all'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Oggi il giudice Siro Quadri ha quindi aggiornato il dibattimento all’inizio di ottobre per poter sentire un perito giudiziario. E soltanto allora la Corte potrà stabilire se ci siano state delle manchevolezze nell’operato dell’EOC.

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