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CUGNASCO-GERRA«Guardate come le bestie selvatiche hanno ridotto il mio vigneto»

01.07.16 - 08:02
Lo sfogo del giovane viticoltore Christian Rigozzi in un Ticino inghiottito dal bosco. Intanto è sempre più guerra agli ungulati: in media un animale ucciso ogni notte
Tio/PM
«Guardate come le bestie selvatiche hanno ridotto il mio vigneto»
Lo sfogo del giovane viticoltore Christian Rigozzi in un Ticino inghiottito dal bosco. Intanto è sempre più guerra agli ungulati: in media un animale ucciso ogni notte

CUGNASCO - «Le bestie selvatiche hanno devastato il mio vigneto. Sono disperato». Christian Rigozzi, classe 1980, è un giovane viticoltore attivo nel Sopraceneri. E mentre passeggia tra i filari di uno dei suoi vigneti, a Cugnasco-Gerra, si mette le mani nei capelli. Nonostante gli importanti sforzi del Cantone, gli ungulati continuano a mietere vittime tra i viticoltori ticinesi. «Purtroppo – evidenzia Andrea Stampanoni, dell’Ufficio cantonale caccia e pesca – di casi particolari ce ne sono sempre. Abbiamo a che fare con bestie intelligenti che riescono sempre più a eludere recinzioni o altre barriere definite dall’uomo».

Notti col fucile - Eppure da un paio d’anni il vento sembra essere cambiato. Le cifre dicono che ora nei vigneti ticinesi viene abbattuto in media un animale a notte. «La svolta – dice Giuliano Maddalena, presidente di Federviti – è arrivata due anni fa. Da quando cioè il Cantone ha introdotto i permessi per la guardia campicoltura. In pratica alcuni cacciatori fidati, sull’arco di determinate notti, hanno la possibilità di intervenire su situazioni critiche mirate».

Appostamenti strategici - «Rispetto al passato – dice Graziano Carrara, della sezione Locarnese di Federviti – ora si possono abbattere non solo cinghiali ma anche cervi e caprioli. Personalmente ho fatto parte di questo gruppo di cacciatori particolari. Il cacciatore studia gli spostamenti dell’animale e poi si apposta in un punto predefinito del vigneto». Proprio il Locarnese è notoriamente una delle regioni più soggette ai danni da ungulati. «Ma i danni ai vigneti – assicura Carrara – nell’ultimo anno sono diminuiti quasi dell’80%».

Inghiottiti dal bosco - Rigozzi non ci sta: «Parlo con diversi colleghi e non mi risulta che la situazione globale sia tanto tendente al positivo. Il problema in alcune realtà è ancora più vivo che mai». E non potrebbe essere altrimenti visto che in Ticino negli ultimi 40 anni la superficie boschiva è raddoppiata. «E la fauna ne risente – sostiene Stampanoni –, gli animali sono sempre più vicini alle abitazioni e alle superfici coltivate dall’uomo».

Le casse respirano - I passi avanti a livello di prevenzione hanno comunque, almeno in parte, riequilibrato il fenomeno. «Quando c’è un problema – riprende Maddalena – il viticoltore lo segnala al Cantone. E poi si interviene in maniera mirata sui capi viziosi». E gli effetti di questo nuovo corso si vedono anche sulle casse dello Stato. Nell’ultimo biennio la cifra che il Cantone versa come risarcimento all’agricoltura per questo genere di problematiche è scesa da circa 1 milione e 300 mila franchi a 800mila franchi.

Risarcimenti - Tra i 200 e i 300 casi annunciati ogni anno. Oltre la metà (189, nel 2015) sono ritenuti risarcibili dopo la perizia di un esperto cantonale indipendente. «Il massimo che la base legale concede è un risarcimento dell’80% – ammette Stampanoni –, facciamo capo a un fondo speciale dell’Ufficio caccia e pesca. Sono due i periodi caldi. Quello della vendemmia, ma anche quello primaverile, visto che i germogli fanno gola agli ungulati».

Il futuro - Rigozzi, dal canto suo, ammette: «In alcuni casi il viticoltore non fa nemmeno la richiesta di risarcimento al Cantone. E quindi non tutti i danni effettivi sono registrati dalla banca dati cantonale. In ogni caso bisogna stringere ulteriormente le viti su questo tema». I margini di manovra sembrano esserci. Lo sostiene anche Carrara: «Possiamo ancora migliorare. Con recinzioni più massicce, apparecchi ultrasuoni e liquidi repellenti. In modo da non arrivare per forza all’abbattimento dell’animale».

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COMMENTI
 

Don Quijote 7 anni fa su tio
È cosa c'ê di meglio di un buon vino accompagnato di cinghiale arrosto?

vulpus 7 anni fa su tio
Soluzione semplice e diretta: si autorizzino i cacciatori, a cacciare sempre nelle zone a rischio, non solo qualche notte e in qualche settimana. Queste bestie razzano più volte all'anno con nidiate numerose. Le recinzioni fanno ridere. probabilmente qualcuno non ha mai visto cosa sanno fare i cinghiali.

Lore62 7 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Ne sei convinto? Dovresti vedere come saltano quando toccano il nastro elettrificato con il nasino...e se ne ricordano hihihi XD Ho un vigneto recintato 30anni fa, arrivano cervi camosci cinghiali ecc, il prato all'esterno tutt'intorno compresi i muretti a secco in sasso sono messi a dura prova, ma le viti sono rimaste intatte! ;-)

Lore62 7 anni fa su tio
...fa una bella recinzione intorno al vigneto, ed è finito il cinema... Divertente leggere sotto XD

Pulentaebrasaa 7 anni fa su tio
Certo che se l'intelligenza dei Blogger è direttamente proporzionale alle castronerie che scrivono, ... siamo a posto! Mi viene da dire che in certi casi è meglio la censura ma ancor di più mi chiedo se certa gente "ci è" o "si fa"!

curzio 7 anni fa su tio
"...in un Ticino inghiottito dal bosco..." Si si... ogni volta che esco di casa devo farmi strada a suon di colpi di machete!

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
Piu della meta della superficie é bosco, non mi sembra poco

Zetalaformica 7 anni fa su tio
Certo che tra sussidi e assicurazione dev'essere un bel business. Parallelamente uno poi si mette ad allevare cinghiali che danneggiano l'uva, e da ultimo i lupi che se li mangiano. Mi faccio sussidiare l'attività, rimborsare i danni, dieci anni di notorietà sulla stampa.... Quasi quasi cambio lavoro : / ...dai mi accontento delle impronte del gatto, ...stamattina ho scritto alla CIA

Bioswiss 7 anni fa su tio
a mio avviso sarebbe da estirpare il vigneto incompatibile con cio che sta attorno lo dice la legge ma si sa... x la droga questo e altro infatti mi chiedo come IL CANTONE E IL COMUNE ABBIANO POTUTO RILASCIRE IL PERMESSO, VISTO CHE IN UN VIGNETO SI USANO CONCIMI, PRODOTTI ANTIPARASSITARI, ANTICRITTOGAMMICI E I FAMOSI DISERBANTI LA LEGGE DICE CHE QUESTI BUONI PRODOTTI NON POSSONO ESSERE USATI VICINO a zone boschive, vicino a fiumui e laghi, sorgenti, zona naturali ecc. a me sembra che il cantone e il comune siano complici...

Diablo 7 anni fa su tio
Capisco il viticoltore e gli agricoltori...ma c'é anche da dire che lo scempio che abbiamo creato noi umani si questo pianeta é ovvio che abbia delle ripercussioni....a mio avviso dovremmo essere piu rispettosi degli spazi, della natura degli animali e gioverebbe a noi persone ed a loro.....se continuiamo a distruggere l'ambiente non si puó sperare che non ci siano conseguenze. Un po piu di salvaguardia da parte di tutti ci vorrebbe

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a Diablo
L'agricoltura ha gia ceduto molte superfici al bosco negli ultimi anni, e se vogliamo ancora avere prodotti del nostro territorio dobbiamo aiutare a salvaguardare quello che resta. Gli scempi di cui parli non sono stati fatti dall'agricoltura (almeno da noi) ma dalla smania di costruire capannoni su ogni superficie disponibile

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
ma cosa centra la smania di costruire? Ci sono i piani regolatori che definiscono quali terreni sono edificabili. Poi non dimenticare che il Ticino ha comunque pochi terreni edificabili e buona parte del territorio è montagnoso! è chiaro che poi si costruisce a fondovalle sul poco terreno che c'è. Immaginare un capannone industriale a Gola di Lago o a Bosco Gurin non avrebbe proprio senso. Per contro hai ragione quando dici che i terreni boschivi sono aumentati a dismisura negli ultimi decenni... poi c'è gente come curzio che non lo ha capito...

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
Visto che mi tiri in ballo... Se mi parli di prati e alpeggi in cima alle valli, dove nell'ottocento si praticava la pastorizia estiva, ti posso dare ragione. Il bosco si è (ri)preso il territorio visto che di allevare capre in montagna non gliene frega più a nessuno. Per il resto del territorio, confronta un po' le cartine geografiche di pochi decenni fa con quelle attuali e poi ne riparliamo, ok?

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
Il fatto che ci siano i piani regolatori non vuol dire che siano fatti bene. Poi questi piani definiscono anche le zone attribuite all'agricultura che sono quindi dedicati a produrre alimenti e non a sfamare la selvaggina

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
Non c'é bisogno di andare fino alla quota degli alpi (sopra i 1800 m) dove la causa dell'avanzamento é dovuta soprattutto ad un innalzamento del limite del bosco. Ma la maggior progressione é avvenuta nella fascia media. Ossia tra i 600 e i 1400 metri circa (non ho i dati sotto mano ma l'ho letto su "il bosco del canton ticino"). questo soprattutto su terreni impervi e non necessariamente adatti ai metodi moderni di agricoltura. Ma il problema é che tutti questi terreni dove prima la selvaggina poteva comunque trovare nutrimento ora sono diventati bosco e per poter mangiare sono obbligati a scendere ne fondovalle

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Quindi, è colpa dei contadini che hanno abbandonato i terreni da te citati.

Lussy 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
se volete avere un'idea dell'avanzare del bosco negli ultimi decenni andata su Swisstopo - link viaggio nel tempo e vedrete le foto aeree dei terreni coltivati ed i boschi. I boschi sono aumentati a dismisura anche grazie all'uomo che non convive più in modo armonioso con la Natura ma la usa per farne soldi!!! dove non se ne può fare la abbandona.... paradossalmente la natura ha bisogno di "cura".

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
.... Secondo te gli agricoltori dovrebbero continuare a farsi un mazzo per limitare l'avanzamento del bosco e permettere agli ungulati di trovare cibo? Al massimo é il cantone tramite i lavori forestali che finanzia che dovrebbe occuparsi di questo. Ma in ogni caso c'é sempre il fatto che il numero di selvaggina e cresciuto molto e non é nemmeno un bene per la biodiversita perche esercitano una pressione troppo elevata u alcune specie

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
Non ho molto da aggiungere a quanto già detto da pontsort. I contadini che hanno abbandonato i campi, oltre ad essere ormai pensionati, sono andati a lavorare a fondo valle, magari qualcuno di questi contadini è o era un tuo parente. Gli vuoi dare colpa? Anzi, vedendo gente come te che se ne frega della situazione dei contadini o meglio banalizza le problematiche, non puoi certo fargliene una colpa.

ilarios 7 anni fa su tio
Non capisco la notizia. Nel bosco ci sono gli animali selvatici, anche se si tagliasse, scendono a valle per bere. Capisco il danno perché le viti hanno una vita lunga e i danni possono essere gravi per la produzione anche lungo gli anni, però se fosse stata la peronospera ci si sarebbe lamentati perché il vento la trasporta? Sono rischi che bisogna correre per fare un vino "biologico" nella natura, senza agenti chimici... bisogna gestire i rischi. Tagliare il bosco o uccidere gli animali non mi sembra una soluzione. Lo vedo come un articolo che riporta uno sfogo, ma niente di più.

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a ilarios
"scendono a valle per bere" perché pensi che l'unica acqua del cantone si trova nel fondo valle? Se scendono a valle é perché non trovano cibo in montagna, perché il bosco si sta chiudendo eliminando le radure. Quindi una soluzione é sicuramente ricreare queste radure appunto tagliando il bosco. Poi non si deve dimenticare che la selvaggina é molto aumentata e questo é un problema per gli agricultori, ma anche per la biodiversità, perche c'é uno squilibrio

curzio 7 anni fa su tio
"...gli animali sono sempre più vicini alle abitazioni e alle superfici coltivate dall’uomo..." C'era prima il bosco o il vigneto? Questo è il dilemma!

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
Visto che per te il bosco ha la precedenza su tutto quello che l'ha sostituito ti consiglio di andare nella savana ad abitare e di ripiantare degli alberi dove ora c'é la tua casa

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Come quelli che costruiscono la casetta in riva al lago e poi si lamentano quando si ritrovano l'acqua nel salotto...

curzio 7 anni fa su tio
"...gli ungulati continuano a mietere vittime tra i viticoltori ticinesi..." "...Le cifre dicono che ora nei vigneti ticinesi viene abbattuto in media un animale a notte. ..." Quindi, sono i viticoltori a mietere vittime tra gli ungulati. Non il contrario!

Lore62 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
...dovresti sentire cosa si dicono gli animali tra di loro degli scempi che facciamo noi del territorio hihihi.... XD

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
Visto che vuoi essere puntiglioso, sono i guardiacaccia (o cacciatori autorizzati) a uccidere gli ungulati e non i contadini.

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Visto che vuoi essere puntiglioso, i guardiacaccia (o cacciatori autorizzati) sono i sicari. I viticoltori sono i mandanti.

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
Il mandante é il cantone. Gli agricoltori annunciano la presenza di un problema

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Gli agricoltori sono i mandanti. Il cantone è colui che coordina e gestisce i vari sicari.

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
L'ordine di sparare arriva dal cantone. Per i contadini é indifferente come si risolve il problema

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Per gli ungulati è indifferente da chi arriva l'ordine di sparare. Affermare che "...gli ungulati continuano a mietere vittime tra i viticoltori ticinesi..." è fuorviante. Chi ci lascia la pelle per salvare qualche bottiglia di vinaccia sono gli ungulati.

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
Chiaramente é in senso metaforico, a morire non sono i viticoltori in quanto persone, ma in quanto lavoratori. E ti assicuro che anche per gli ungulati é un bene se alcuni vengono uccisi, perché se ce ne sono troppi faticano di piu a trovare cibi in inverno e la trasmissione di malattie é piu facile

Pulentaebrasaa 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
LIVELLO PRE-ASILO RAGAZZI!!!

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
"... per gli ungulati é un bene se alcuni vengono uccisi..." Hai chiesto l'opinione agli ungulati?

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
Esattamente come tu gli hai chiesto se per loro é indifferente chi gli spara ......

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Se qualcuno ti dicesse "ti assicuro che è un bene per te se ti uccidono, così non devi più faticare per procurarti il cibo e eviti di trasmettere malattie" sarebbe indifferente chi ti spara?

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
In quanto specie é sicuro che é meglio se il numero degli individui é tenuto sotto controllo per evitare propagazione di malattie e problemi in inverno. Poi per quel che riguarda l'individuo prova tu a chiedergli se preferisce morire sul colpo o patire la fame per mesi prima di restarci secco Comunque da come parli immagino che non hai mai ucciso nemmeno un insetto (perché anche loro sono animali)

Pulentaebrasaa 7 anni fa su tio
Provo ribrezzo verso tutti coloro che hanno fatto commenti superficiali, dettati dall'ignoranza (come giustamente ha fatto Notare Wallace). Forse non ci si rende conto che molti viticoltori vivono della propria terra e non ne fanno di questo settore un hobby. Documentatevi gente! Rispetto a professionisti come il Signor Rigozzi!!

curzio 7 anni fa su tio
Urca, che tragedia! Qualche notte fa una bestia mi ha calpestato l'aiuola della cicoria nel mio orto. Dove posso rivolgermi per richiedere i risarcimenti?

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
Sei un agricoltore? è il tuo orticello con cicoria che ti permette di vivere? Forse è stato enfatizzato il caso in particolare.... ci sono poche foto... ma questo è comunque un problema molto sentito dagli agricoltori.

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
Pensa... una volta un gatto è salito sulla mia auto e ha lasciato le impronte delle zampine sul parabrezza. Dici che dovrei rivolgermi alla stampa per segnalare il caso? E chi mi paga l'autolavaggio?

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
vabbé...

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
Mi sa che é tempo perso...

moonie 7 anni fa su tio
oh mamma.. siete strapagati tra sussidi e rimborso danni. gli animali e il bosco si avvicinano agli insediamenti e abitazioni? non è forse il contrario?? avete veramente rotto con le vostre lamentazioni. firmato PANTALONE.

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a moonie
sai quanto vengono pagati? E pensi che i soldi possano ripagare totalmente il lavoro che queste persone svolgono e vedono vanificato? probabilmente non lo sai perché non ti sei mai trovata nella situazione. E se guardassi le statistiche, sapresti che la popolazione dei cinghiali e ungulati sono aumentati a dismisura, a livelli molto alti, proprio perché trovano quanto cibo vogliono e non hanno predatori. Per questo la popolazione è aumentata e si è avvicinata agli insediamenti... Quindi evitiamo di fare i pseudo animalisti (pseudo perché quelli ben informati riconoscono il problema ambientale dovuto alla sovrappopolazione di certe specie che influisce anche sulla flora). Saluti

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a moonie
Entrambi, i terreni agricoli sono costantemente erosi dall'urbanizzazione, ma c'é anche il problema che il bosco oltre ad occupare sempre piu superfici si chiude eliminando le radure che danno da mangiare agli animali. quindi quando hanno fame é chiaro che vanno dove c'é da mangiare. Oltretutto la selvaggina é sempre piu numerosa. Ora come spero tu capisci, gli agricoltori non lavorano per sfamare la selvaggina, ma per produrre alimenti per noi. E possono farlo solo se non si ritrovano le culture costantemente distrutte

moonie 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
pagati e strapagati, ammettete tutti che la caccia per il contenimento dei selvatici è fallimentare. inutile che te la prendi con gli animalisti o pseudo tali.

Lussy 7 anni fa su tio
Rispondo a Shankara: il tuo commento é sintomo dell'interesse per quanto succede nella Natura e in un settore, quello della vigna, che dovrebbe essere un atout per il nostro territorio. La sensibilità e l'interesse verso questi temi é pericolosamente in calo perché l'aspirazione di molti é una vita di "città" o da consumatori. Il vino o la frutta la compro al supermercato più a buon mercato e se viene dal Cile o dal Sudafrica non mi importa in fico-secco (dalla turchia)....tanto strade se ne costruiscono sempre per i bisonti della strada.... ma cosa centra? dimmelo tu!

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a Lussy
Ha perso l'occasione di starsene zitto, visto che non gli interessa l'articolo. Probabilmente pensa che una"pala" sia la moglie del "palo" non avendola mai usata ;-))
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